L’etichetta tedesca Dockyard 1 dà alle stampe, per l’Europa, il secondo disco degli Shelter, formazione di New York City capitanata dalle vecchie glorie dell’hardcore Ray Cappo e Porcell. Dopo lo scioglimento dei leggendari Youth of Today, i due erano ripartiti negli anni 90 con questa nuova avventura pop-core intitolata Shelter, per la verità piuttosto commerciale ed inconsistente che ebbe, tra l’altro, vita breve, e si riformano oggi per stampare un secondo album ad 11 anni di distanza dal primo.
‘Eternal’ conferma la frivolezza del suo predecessore ‘Mantra’, con 11 marcette punk in poco più di mezz’ora adatte, al limite, al pubblico teenager americano o giapponese (in estremo oriente gli Shelter hanno un buon seguito)… proprio non capisco che senso abbia importare in Europa qualunque cosa venga incisa negli USA, persino gli scarti di macelleria!
Immagino, senza fare sciovinismo, che l’adolescente punk italiano preferirà agli Shelter l’ultimo dei Punkreas, o di Tre Allegri Ragazzi Morti, e onestamente gli do ragione.
Poco conciliabili, con l’etica nervosa e del pop-core, sia la brutta copertina che i testi “hare-krishna” del disco, frutto entrambi della conversione indù di Ray Cappo. Lavoro deludente ed imbarazzante.
Autore: Fausto Turi