“Il sostituto” di David Nicholls
Casa editrice: Beat
N. Pagine: 347
Anno pubblicazione: 2012
Prezzo: € 9,00
L’ironia dell’onomastica è tutta racchiusa in Stephen McQueen che, a differenza del ben noto attore, non è acclamato da una folla di ammiratori né compare sui tabloid; a lui nessuno chiede autografi né interviste. Lo Stephen McQueen di cui si narra fa l’attore, o meglio, ci prova, ma ricopre un “non-ruolo”: lui, insomma, entra in scena solo quando Josh Harper – la vera star – è assente o si ammala. Josh Harper, tuttavia, è sempre presente e non si ammala mai e Stephen lo sa, ma resta comunque in attesa della sua “grande occasione”.
Questa, in sintesi, la frustrante esistenza di Stephen, un uomo totalmente incapace di interpretare la realtà che lo circonda, che si accontenta di vivere in uno squallido monolocale alla periferia di Londra, continuando ad inseguire i suoi sogni da adolescente. Persino la sua ex moglie, che nel frattempo ha sposato un uomo di successo, e sua figlia (una bambina di soli sette anni) cercano di farlo rinsavire e lo invitano costantemente a trovarsi un vero lavoro, ma lui non demorde, anzi inventa successi imminenti, attraverso audizioni alle quali non è mai stato nemmeno convocato. Durante una festa di Josh Harper, alla quale Stephen pensa di partecipare in qualità di invitato, scoprendo poi di trovarsi lì solo per fare da cameriere, avviene l’incontro tra l’attore squattrinato e Nora Harper, la moglie raffinata, colta ed elegante della star. Nora non rispecchia lo stereotipo di donna che circola quella sera alla festa, anzi si mostra piuttosto infastidita dagli eccessi del mondo dello spettacolo e di tutte le personalità vacue che lo popolano, compreso il suo celebre marito.
Il suo primo successo Stephen lo raggiunge proprio conquistando la simpatia di Nora e tra i due comincia subito una profonda amicizia. Nel frattempo, anche Josh è convinto di aver instaurato un rapporto d’amicizia con Stephen, tanto da raccontargli i suoi bagordi nei locali più in voga della città, tra donne, alcool e droga. Convinto della sua complicità, Josh gli chiede persino di reggergli il gioco ma, almeno in questo, Stephen si dimostra più bravo. David Nicholls, si sa, è un re indiscusso dei romanzi non convenzionali; la sua maestria nell’intrecciare gli elementi si rivela sempre molto efficace, al punto da catturare l’attenzione del lettore sin dalle primissime pagine. Grazie al sapiente equilibrio tra situazioni comiche e momenti di riflessione, la lettura si trasforma in un’esperienza piacevole, tanto scorrevole da giungere rapidamente all’epilogo e restare, ancora una volta, con la sensazione di aver avuto tra le mani un gran bel romanzo. Mai perdere di vista, comunque, l’immancabile capacità dell’autore di costruire personaggi complessi, che inducono a porsi qualche interrogativo. Sconsigliato a coloro che si limitano a cercare solo evasione: queste pagine racchiudono molto di più.
autrice: Flavia Vitale