Grandi professionisti e meticolosi nell’intrecciare le loro chitarre in un funky jazz scoppiettante; i giapponesi Lite giungono al loro secondo album. “Phantasia” nasce da un’intensa attività che ha visto il quartetto del Sol levante collaborare anche con Mike Watt (bassista degli Stooges e di Minutemen e fIREHOSE). In queste tracce, rigorosamente strumentali, i Lite hanno fatto un lavoro egregio con undici brani nei quali la struttura base è il funky, che si incrocia perfettamente con il math rock e con il progressive crimsoniano.
Eclettici e fantasiosi cambiano spesso registro stilistico e il ritmo resta difficilmente costante all’interno di uno stesso brano. “Solitude” parte intensa, per poi rendersi psichedelica ed infine va a toccare le dilazioni post rock. Il brano più esaltante è
sicuramente “Infinite mirror” con un incedere possente e con le due chitarre che fanno un lavoro egregio alternandosi e supportandosi vicendevolmente nella parti ritmiche e soliste, con la base ritmica perfettamente in contro tempo. “Black and white” è, invece, il brano decisamente più orientato verso il post rock, anche se il groove arriva con le chitarre decise e taglienti. I Lite non disdegnano nemmeno il pop-rock di
cui si intravedono alcuni tratti nell’ipnotica “Contra“, la cui struttura funk ricorda quella dei nostrani Rosolina Mar.
Autore: Vittorio Lannutti