Se vuoi toglierti un sassolino dalla scarpa puoi scriverci su una canzone, ma se nella scarpa hai uno scoglio, ecco che il risultato è il nuovo disco dei Maisie: un ambizioso doppio CD, un concept con ben 62 brani (ma attenzione: esiste anche il terzo disco, soltanto digitale, con ulteriori 10 brani, scaricabile liberamente dalla pagina Bandcamp dopo l’acquisto del disco!) che ci conduce nella mente di Luigi La Rocca, immaginario individuo qualunque dell’era moderna capitalistica post-ideologica, privo di senso critico e prospettiva storica ed abituato a formare le proprie opinioni attraverso i social network e per compartimenti stagni, adottando idoli usa e getta e sviluppando alibi preconfezionati da sventolare agli altri ed alla propria coscienza giustificando il proprio stile di vita ed illudendosi di avere un’opinione personale autentica. Con tanta fiducia nella massa e la paura di distaccarsene, una certa dose di narcisismo, benaltrismo, dietrologismo, sloganismo, scatti di rabbia in realtà del tutto innocui e l’incapacità di immedesimarsi realmente nelle sofferenze del prossimo.
Il titolo del disco fa riferimento ad un diario perché nelle canzoni Luigi parla in prima persona attraverso la voce della cantante Cinzia La Fauci, raccontandoci della sua vita e dei suoi punti di vista conformisti, che inizialmente appaiono patetici ed irritanti ma che ben presto, con sempre maggiore amarezza ed inquietudine, capiamo non essere in realtà sue elaborazioni ma frutto di una manipolazione politica culturale propria della fase storica liberista e globalista nella quale Luigi cade mani e piedi, e questo schema retorico – che ci mette anche a dura prova costringendoci ad interrogarci su noi stessi e ad ascoltare due ore di pensieri davvero disumanizzanti… – applicato man mano ad un’infinità di temi sociali – mondo del lavoro, immigrazione, arte, televisione, omosessualità, utero in affitto… – come un film racconta la povertà morale della nostra epoca.
Luigi non è capace di immaginare un Mondo diverso, e dall’alto – dal basso… – della propria medietà, diviene l’alfiere dello status quo, miserabile volenteroso pedina di interessi altrui, interprete perfetto della c.d. banalità del male, in un discorso che non riguarda assolutamente il suo livello culturale o sociale, ma più propriamente l’assenza totale di uno sguardo socialista e di senso morale.
Con la propria musica i Maisie sviluppano questo progetto così ambizioso sia accompagnando e valorizzando i verbosissimi testi ricreando di volta in volta atmosfere adeguate al racconto, sia trovando spazi per distendere parti strumentali raffinate, articolate e libere – citiamo solo come esempio ‘Per me la Patria‘, ‘Ciao Andrea’ o la coda di ‘Io Dico no a Pagare le Tasse‘… – dall’approccio sperimentale prog jazz, ma in generale a cavallo tra i generi più vari, come tipico di un gruppo che utilizza ogni possibile forma di musica a seconda di ciò che vuole esprimere, con una strumentazione ricca ed un esercito di ospiti mai visto, neanche nel precedente Maledette Rockstar del 2018.
‘Un Sogno troppo Brutto‘ spicca per visionarietà psichedelica, ‘Oggi un Comunista su Facebook‘ è di un situazionismo comico esilarante, ‘Evviva la Cina/Sugli Stranieri sto Cambiando Idea‘ sono pseudo inni capitalisti al sintetizzatore che vanno a braccetto coni brani dedicati a Sergio Marchionne, Steve Jobs, Giuseppe Tornatore ed Oliviero Toscani, idoli progressisti del grottesco e contraddittorio centrosinistra liberista; mentre un interessante ed emblematico sottotesto conformista del disco è proprio quello legato alla musica: a Luigi La Rocca piace soltanto la musica commerciale ma non certo per gusto, piuttosto per partito preso: la musica – come ogni cosa, per lui – ha senso se riesce ad affermarsi a livello di vendite, ovvero se in pratica è organica al sistema di cui fa parte; la musica che non riesce ad affermarsi, magari perché si pone in un’ottica critica antisistemica, è per Luigi oggetto di scherno e vera e propria vergogna.
Inevitabilmente viene da chiedersi, ascoltando il disco, se e in che misura questa forma di retorica nelle nuove canzoni dei Maisie oggi possa davvero stimolare una riflessione in un Luigi La Rocca qualunque, che incidentalmente dovesse imbattersi in questo disco; ebbene, il dubbio è che proprio una persona come Luigi riuscirebbe in qualche modo a non sentirsi realmente chiamato in causa, perché non si può arrivare al cuore di chi si chiude totalmente a qualunque autocritica.
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autore: Fausto Turi