Maxi B è un rapper italo-svizzero che esordisce con un album che ha il pregio di avere rime affilate come lame, i testi hanno un continuo legame con il suo territorio. In “Invidia” ne ha per tutti e anche per sé stesso, d’altronde in diciotto brani è riuscito a vomitare tutto ciò che ha dentro, senza filtri, come un vero rapper.
A differenza di altre fighette che utilizzano la rima campionata per parlare solo di amori e di belle ragazze, Maxi B si caratterizza per una buona visione sul sociale. A volte deraglia nel populismo, ma per fortuna sono episodi isolati, dato che nella maggior parte dei casi è pungente ed efficace, a partire da quel “Non ti capisco” che snocciola le difficoltà di stare al passo coi tempi e sulle differenze generazionali, fino a “Un buco nell’acqua” nella quale mostra le insofferenze per le ipocrisie passando per la rilettura di “Destra sinistra” di Gaber.
Apprezzabile poi “Un altro uomo a terra” sull’omicidio Raciti e soprattutto sull’imbecillità gratuita e senza senso degli ultrà di calcio. Inoltre si lascia andare al sentimento senza essere patetico e in “Cosa voglio di più”, nella quale campiona Battisti, mette insieme esigenze di libertà e di relazioni stabili. Nel complesso “Invidia” suscita una buona impressione e lascia ben sperare all’hip hop italiano di nuova generazione.
Autore: Vittorio Lannutti