Tra le cose notevoli pubblicate in questa prima parte dell’anno 2007, io ci metto questo CD in uscita il 20 Aprile che, ora possiamo dirlo, ci consegna un’autrice finora promettente, finalmente giunta al suo grado di maturazione. Keren Ann, affascinante francesina (di origini israeliane) sbarcata a New York, è riuscita ad ampliare straordinariamente le proprie visioni musicali; anche il precedente ‘Nolita’ del 2004 era frutto di un primo contatto con la cosmopolita città americana, ma ora che la cantante vi si è insediata stabilmente, ne ha subito il fascino, come lei stessa ricorda nelle interviste recenti, e soprattutto le influenze. Il suo disco omonimo, suona morbidissimo ed avvolgente come un abbraccio caro al momento giusto, e a me ha trasmesso – dopo uno spiazzamento iniziale difronte a tanto lavoro in sottrazione, a tanto minimalismo che non vi consiglio di ascoltare in cuffia ma dallo stereo – una sensazione di complessità quasi jazz. Riguardo a New York, beh, ascoltate l’intro di ‘Lay your Head Down’ e ditemi se non è puro Velvet Underground; ma non è questo soltanto: tutto il lavoro, nel complesso, svela finalmente una nuova figura in grado di raccogliere l’eridità di Laurie Anderson, con la stessa originalità cervellotica, ma anche con una insaziabile voglia di pop music.
Autore: Fausto Turi