Il quarto album dei Marlowe è un importante lavoro indie rock italiano, per altro tra le migliori cose pubblicate dalla Seahorse di recente.
Nera e densa come il catrame, la musica di questo quartetto non dà scampo, gettandoci nella nebbia di una notte senza fine, principalmente tra romanticismo, noir e indie rock, con poi vari elementi jazz e post rock, ma soprattutto lontano dalla banalità e dal formalismo delle tematiche del pop contemporaneo.
I Marlowe, non hanno tra le proprie corde il ritornello vincente – spesso il loro non è nemmeno cantare, ma sussurrare – né tanto meno il compromesso musicale, e non hanno speranze di guadagnarsi l’attenzione dell’ascoltatore distratto, e anche in questo Fiumedinisi, che contiene 10 brani cantati in italiano e uno in inglese, c’è introspezione, solitudine, apatia, autolesionismo e misantropia, riversate su chi ascolta con pietà ma anche con fermezza, una medicina amara prossima all’autoanalisi che invita sulla via più tortuosa verso una guarigione, o altrimenti a perdersi definitivamente.
Non ci sono squarci di luce, non una vera e propria guida, nella splendida ‘Dei tuoi Miracoli’, che racconta di come la solitudine non sia affatto eroica o libertà o opportunità, ma solo vuoto, assenza e basta; le stesse ‘Fino alle Ossa’ e ‘In Fondo alla Gola’ ripercorrono molto bene suoni ed atmosfere ben note a chi ha seguito l’ondata noir siciliana dell’ultimo decennio, di Cesare Basile, Tellaro, Sepiatone, cui aggiungiamo Songs for Ulan, i milanesi Sux! e l’intero baraccone Songs for other Strangers, mentre in ‘Devo tutto alla Notte’ sembra si parli di una mente crminale e squilibrata che si confessa.
Musica con echi e feedback controllati in cui si sente la mano di Paolo Messere alla produzione artistica, e talvolta un uso quasi orchestrale della formazione rock: ‘2 Maggio’ in coda finalmente apre un tenue bagliore noise. Del resto, nella liquida ‘The Last Day Swimming’ c’è certo croonerismo straniero, tra John Parrish e Mark Lanegan,
I Marlowe hanno precedentemente realizzato un Demo nel 2001, e successivamente un EP e due CD negli studi Zen Arcade di Catania con Marcello Caudullo, Cesare Basile e Marta Collica, mentre questo nuovo lavoro dalla bella copertina è stato inciso negli Eye&Ear studio di Fiumedinisi (Messina) e masterizzato negli Stati Uniti, e in ‘In Fondo alla Gola’ ospitano alla voce Angela Baraldi (attrice e cantante, protagonista del torbido noir Quo Vadis Baby di Gabriele Salvatores).
I Marlowe sono Salvo Ladduca (chitarra, voce), Alfonso De Marco (basso, voce), Marco Giambrone (chitarra, piano rhodes, mellotron, cori) e Paolo Indelicato (batteria, cori), e il 18 Maggio 2011 annunciano un concerto a Milano, alla Casa 139, mentre il 21 Maggio saranno a Napoli al Mamamù.
Autore: Fausto Turi