Dopo quattro Ep, finalmente i Saxon Shore pubblicano il loro esordio sulla lunga distanza. Forti di un ottimo background post rock, il gruppo di Philadelphia espande il loro sound verso lo shoegaze. Le dieci tracce di questo cd sono tutte strumentali e molto ben strutturate, mantenendo sempre il giusto equilibrio tra noise, melodia e sperimentazione. Spesso la psichedelia domina, tuttavia con diverse variabili, anche perché i brani, quanto a ritmo, non sono mia lineari. “Thanks for being away”, infatti, ha una prima parte con un ritmo piuttosto sostenuto, per poi a metà rilassarsi. Avvolgente e magnetica risulta invece, “This change”, così come “What keeps us up” vive la strana contraddizione di essere allo stesso tempo tirata e dilatata, al contrario di “Tokio 412am” che è piena di rimandi e circolarità, sostenuta da un noise mai aggressivo, ma deciso. Bel lavoro questo “It’s doesn’t matter”, che sembra aprire un nuovo varco nel variegato ed intrigante mondo del post rock.
Autore: Vittorio Lannutti