Nel 1989 Gilles Peterson fondò la Talkin’ Loud, etichetta che con gruppi quali Galliano, Incognito e Young Disciples diventò in brevissimo tempo indiscutibile punto di riferimento di tutto il movimento acid-jazz, definizione coniata dallo stesso Gilles Peterson per tracciare un legame tra quel nuovo fenomeno ed il soul-jazz anni Sessanta e Settanta dei vari Roy Ayers, Pharoah Sanders, Roy Haynes. Nomi questi ultimi che comparivano frequentemente nelle scalette dei dj-sets del Dingwalls, club londinese con sede a Camden Town e tuttora attivo con una programmazione piuttosto varia, che a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta dedicava il pomeriggio della domenica ai numerosi appassionati di acid-jazz. E la colonna sonora di quelle domeniche pomeriggio rivive adesso in una doppia compilation allestita da Gilles Peterson insieme a Patrick Forge, all’epoca uno dei djs che animavano il Dingwalls, con una tracklist che va a scandagliare tutte le varie anime confluite nell’acid jazz, dalla musica latina di Dom um Romao (“Shake (ginga gingou)”) e Bobby Montez (“Kon-tiki”), al soul di Mark Murphy (“Empty faces”) e Elsie Mae (“Do you really want to rescue me?”) fino al funk-jazz di Willis Jackson (“Nuther’n like thuthern’n”) e The Soul Tornadoes (“Hot pants breakdown”).
Autore: Guido Gambacorta