Weltraum è la nuova ragione sociale dei napoletani Visione Sinfonica (che hanno saggiamente deciso di cambiare il nome del gruppo, pur rimanendo del tutto intatti nella formazione). Il loro ultimo lavoro è un ep costituito da due lunghissimi brani strumentali, “Traum” (di quasi dieci minuti) e “Trauma” (che si avvicina al quarto d’ora di durata).
Il primo è incentrato su di un ossessivo, minimo disegno ritmico sul quale s’alternano momenti di diradamento sonoro a pesanti muri di chitarre in distorsione, suoni registrati al contrario e rumorismi assortiti.
“Trauma” ha un incedere decisamente più “epico” e solenne, e melodie dissolte tra le pieghe di un compatto magma sonico (peccato per il drumming che a volte pare leggermente “scollegato” dal resto degli strumenti). Anche qui – come prevede il “classico” canovaccio post rock – non manca il gioco di contrapposizioni calma/caos, e l’alternarsi (parecchio suggestivo, in questo caso) di luci ed ombre. Il pezzo poi si sviluppa tra dissonanze, tentazioni “free” e violenti assalti di rumore bianco.
Le idee non mancano, e il coraggio di osare pure. Bisognerebbe, probabilmente, solo mettere meglio a fuoco le prime e “catalizzare” meglio il secondo. In ogni caso questi ragazzi si confermano tra le migliori proposte nazionali in ambito di rock “altro” in cui mi sia capitato di imbattermi negli ultimi tempi.
Autore: Daniele Lama