Casa dolce casa…ma siamo sicuri che confortevoli siano unicamente le mura domestiche, limitandoci ad associarle solo a tal
concetto? A mio avviso, il cantautore campano Zärat (Marco Abete) ci apre un più la visione generale con aspetti diversi tramite il mini-album “Dov’è casa“, nel quale le 6 tracce previste ci portano ad abbracciare altri risvolti e luoghi ideali per il nostro spirito, a cominciare dal nostro mondo interiore e, benché in questo periodo, nel globo il concetto di pace appare (ahimè!) assai distante, almeno staniamola in noi, auscultando i richiami dell’anima, sempre bramanti di ristorante tranquillità. Soltanto cosi, ognuno potrà ri-eleggere il suo concetto di serenità introspettiva e muovere saggiamente le pedine sulla scacchiera della vita. Già due i singoli estratti: “Il corvo” e, appunto, “Dov’è casa“. Nel primo, regna (in parte) una malinconica acustica che detta, però, l’urgenza di espellere rabbiosamente disagi e spettri del quotidiano, mentre la titletrack si caratterizza con inserti oscuri e sferzate elettriche che danno una bella scossa uditiva. Invece, “Passanti” ha un’identità prettamente cantautoral-indie che non dispiacerebbe a Tommaso Paradiso. Poi spetta a “Vendetta” incastonare intimismo e risveglio con bella efficacia espressiva e…”Passo dopo passo” realizziamo che il mondo di Zärat persegue costellazioni ponderative con apprezzabile scrittura e ciò non fa che avvalorarne l’insieme ideativo. Per il Nostro, “L’essere vero” è un dogma intoccabile, irrinunciabile, sapendo che solo cosi si risulta credibili e coerenti con l’offerta proposta. Un’opera ad alto tasso sensibile, nella quale Marco si mette a nudo per elargire distese emozionali non di poco conto e con lodevole assemblaggio sonoro, complici i sapienti tocchi di Gianni Testa, Giampaolo Pasquile e del bravissimo Emanuele Donnini, (già al lavoro sin dal 1987 con Mister Ooze e Roberto Russo) al mix e master. Un disco senza
vincoli o condizionamenti che lascia un flusso di libertà che si respira all’istante, con l’incessante anelito di braccare quel
meraviglioso ideale chiamato Pace.
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autore: Max Casali