“Musica Ancestrale che tocca i più profondi sentimenti, elevandoli ed incentivando quella parte remota sofferente a trovare di nuovo il sapore della Vita”: così le Arcane, al secolo Eleonora Luna Macalli e Yuliya Yefremova, definiscono le loro creazioni, otto tracce scritte in momenti diversi che sono confluite, dopo un lungo lavoro di post-produzione e missaggio a cura di Simone D’Antino, nel primo disco di questo sorprendente duo al femminile.
Tre anni fa nasce l’amicizia tra Eleonora e Yulia, che ha dato vita a un centro olistico in Brianza, ma soprattutto a una produzione musicale che rinnova da dentro il genere New Age.
Yulia, che proviene dalla scuola russa di pianoforte, si è occupata della composizione e produzione dei brani, mentre Eleonora si è inserita nelle atmosfere musicali create dalla compagna con i canti sciamanici e l’energia messa in gioco in vari strumenti, col risultato inedito di una linea melodica assolutamente innovativa rispetto alle origini New Age a cui pure la musica delle Arcane appartiene.
“La nostra prima “creatura”, Donna Lupo, prese vita due anni fa sotto un manto di stelle e di luna piena in Val di Mello, come inno soprattutto per il risveglio della forza femminile, dormiente”: così Yulia presenta Woman Wolf, quello che può definirsi il primo singolo di questo esordio auto-prodotto, fatto in casa ma intensissimo, dove trova piacere anche l’ascoltatore lontano da filosofie olistiche e new age. Perché la musica delle Arcane ha una complessità di trama ben lontana dal classico genere di “sottofondo” a cui il New Age viene spesso relegato. Anzitutto, le otto tracce sono vere e proprie canzoni: manca una voce narrante, ma vi sono inni e parti cantate, e la composizione del brano segue in sostanza una linea-canzone.
Questa struttura di base viene riempita a seconda dei casi da melodie dal forte sapore ethno (Kumbaya, sicuramente ispirata ai ritmi tribali africani, o Athena, dal forte sound basso-mediterraneo grazie anche all’uso dei tradizionali strumenti a corda, o ancora la splendida e complessissima Eclipse) o da suoni e trame musicali che cercano di recuperare il violento e il selvaggio della natura primordiale (Pioggia, Woman Wolf), o infine da pezzi più intimisti, ispirati al contatto con energie interiori (Mother, Battesimo, Respiro), dove archi e tastiere vanno alla ricerca, indubbiamente, di aria e respiro. Sono proprio questi ultimi i pezzi più legati al genere New Age, mentre in Pioggia, Eclipse, Woman Wolf o Kumbaya sono soprattutto i ritmi di batteria, loop elettronici o percussioni che vanno a creare quel rinnovamento da dentro della tradizione musicale a cui le Arcane si ispirano, rendendo questi pezzi delle vere e proprie canzoni a tutto tondo. In Woman Wolf poi chitarra e canti liberi e primordiali rendono il pezzo addirittura assimilabile a esperimenti come quelli di Mike Oldfield e epigoni vari.
Insomma, un vero “rinfresco” stilistico, che innova e rende appetibile a un pubblico più vasto una musica generalmente considerata di estrema nicchia. Qui c’è musica, musica vera, suonata, elaborata, pensata e sentita con passione, e scelta con estrema cura nella variazione complessissima dei tanti strumenti che compaiono nelle varie tracce. Un album tutto da godere di ascolto pieno.
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autore: Francesco Postiglione