Vietate le riprese, annullata la conferenza stampa, negate le interviste personali, accrediti ridotti all’osso, concessa solo qualche fotografia. Insomma sono pochissime le testimonianze che circolano dei due concerti cinesi di Bob Dylan a Pechino e a Shanghai.
Due eventi di cui tutti i giornali del mondo hanno dato notizia. E’ la prima volta in 50 anni infatti che la Cina comunista concede il permesso di esibirsi (l’anno scorso era stato ancora vietato il permesso a Dylan) a colui che è stato uno dei simboli della protesta giovanile anni Sessanta non è un segreto infatti che il governo cinese non si fida troppo delle star straniere, da quando nel 2008 l’islandese Bjork espresse il suo sostegno alla causa tibetana dal palco di Shanghai.
Ma chi si aspettava discorsi da parte di Bob Dylan o proteste fuori o dentro lo stadio, in un momento in cui la Cina rafforza le repressione contro i dissidenti, è rimasto deluso. Nessun proclama, Bob Dylan, che il prossimo 24 maggio compirà 70 anni, ha fatto parlare la musica. Età media 20 – 30 anni, i biglietti migliori costati 980 yuan, 100 euro, un mese di stipendio di un cinese medio. Biglietti quasi del tutto esauriti per entrambe le date.
Intanto, per il che ha tenuto in Vietmnam, Bob incassa le critiche del ‘New York Times’ per aver accettato che il governo vietnamita approvasse la scaletta del concerto da cui, ironia della sorte, è stata tolta proprio ‘Blowin’ in the wind’, canzone manifesto contro la guerra nel Paese asiatico
Di seguito la scaletta dei concerti:
‘Gonna Change My Way Of Thinking’
‘It’s All Over Now, Baby Blue’
‘Beyond The Horizon’
‘Tangled Up In Blue’
‘Honest With Me’
‘Simple Twist Of Fate’
‘Tweedle Dee & Tweedle Dum’
‘Love Sick’
‘Rollin’ And Tumblin’
‘A Hard Rain’s A-Gonna Fall’
‘Highway 61 Revisited’
‘Spirit On The Water’
‘Thunder On The Mountain’
‘Ballad Of A Thin Man’
‘Like A Rolling Stone’
‘All Along The Watchtower’
‘Forever Young’
Autore: Grazia De Micco
www.bobdylan.com