Cresciuto a pane e Tricky, Kwesi Darko in arte Blue Daisy ci prospetta un mondo scuro come la pece, un nottambulismo ben congegnato di trip hop, noir, trucioli post metal e dark che in questo suo secondo lavoro discografico Darker Then Blue, paiono proiettare tutte le discontinuità e le fragilità di una esistenza umana allo sbando, quell’urbanità devastata da mille fattori e in cui sopravvivere è un terno al lotto.
Questo ragazzone di colore è trasportato da demoni e ossessioni, un’anima nera su un nero pensiero di base, niente di positivo giace in questa tracklist, tutto è in preda a deliri, disfattismo e stravizi di una società depravata, e queste tredici tracce fanno il campionario completo di una vita vissuta oltre i borders, ben più in la e nel profondo di un disadattamento generale, inarrestabile.
Dicevano Tricky, ma anche sospiri alla Portishead, schizofrenie di Birthday Party Gravediggers, un soul accidentato, un insieme di stati d’animo instabili, tesi, sui quali padroneggia un aria pesante, viziata e nicotinica al massimo, una scena i cui Blue Daisy si muove tra morte e una tentata redenzione. Tra le tante in scaletta l’ipnotismo maledetto di Home, l’horror vacui esalato da Six days, l’alienazione Heroine o il vibrato che rifinisce You & me; se siete in fregola di paranoie o fobie da sperimentare o, addirittura, fan sfegatati di Cronenberg, il cosmo di Blue Daisy vi attende per l’andata, ma per il ritorno nessunissima garanzia!
http://bluedaisypresents.com/
https://www.facebook.com/Bluedaisyofficial
autore: Max Sannella