Dopo il successo ottenuto col primo disco, gli inglesi Veronica Falls tornano sul luogo del delitto con un nuovo lavoro, dal titolo “Waiting for something to happen”. Si tratta del secondo abum della band indie, che aveva esordito discograficamente nel 2011 con l’omonimo “Veronica Falls”, le cui sonorità allegramente indie avevano conquistato più di un cuore.
Forti delle esperienze di studio e soprattutto di live, i quattro ragazzi londinesi ci riprovano con successo, non tradendo le aspettative del loro pubblico, che li vuole sempre così, a metà tra lo spensierato (Teenage) e l’horror ma soltanto nelle intenzioni (Buried Alive), perché i toni sono sempre scanzonati. Così i Veronica infilano uno dietro l’altro tredici pezzi, alcuni più lenti, altri più ritmati, tutti assolutamente orecchiabili e godibili.
Forse chi si aspettava qualcosa di più o di diverso rimarrà deluso ma in fin dei conti, questa band è giovane e ne ha di tempo per migliorare e magari valicare i confini dell’indie; per il momento, così vanno più che bene, senza strafare. Il primo singolo estratto “Teenage” aveva fatto già intuire l’andamento lieve e pop-orientato del disco, che continua acquistando di mordente, almeno al livello di chitarra, con “Waiting for something to happen”, dove l’intreccio tra voce maschile e femminile dei vocalist è particolarmente azzeccato, e termina con la dolce “Daniel”, che lascia un po’ l’amaro in bocca.
Curiosità: coproduttore del disco è Rory Atwell, ex frontman della band indie-punk dei Test Icicles (che forse qualche appassionato del genere potrà ricordare), anche se la sua attitudine punkettona non sembra essere minimamente penetrata nel lavoro dei Veronica.
www.veronicafalls.com/
www.facebook.com/veronicafalls
autore: Veronica S. Valli