Il ventunesimo secolo ha aperto le porte dell’Europa e ha moltiplicato le capitali che fanno tendenza. Vent’anni fa, però, Londra deteneva il primato indiscutibile restatogli addosso dai tempi dei caschetti dei Beatles.
L’english style si è diffuso a macchia d’olio tra i desideri dei più giovani che in quegli anni si tenevano ben stretta la loro musica, un sound nuovo, non preso in prestito dai genitori: il britpop era figlio delle loro passioni e dei loro idoli che portavano il nome di Oasis e Blur. E per i primi dieci anni di vita le due band si sono rincorse a suon di successi mondiali, giungendo al nuovo millennio con qualche titubanza.
Ai fratelli Gallagher piace litigare e annunciare scioglimenti del gruppo, i Blur – invece – si sono sciolti sul serio. Erano anni che non li vedevamo insieme, poi in un caldo 2 luglio a Londra un mare di gente è stata protagonista della loro reunion sul palco di Hyde Park (perché le cose vanno fatte per bene!); il tutto è stato replicato il giorno successivo. Le serate sono ora su due doppi dischi intitolati “All The People” e con scaletta identica, una sorta di ringraziamento a chi c’era e ai nuovi arrivati. Un regalo natalizio che Damon Albarn e soci incartano per i fans, mettendoli anche in copertina e lasciandoli trepidare per l’uscita del documentario sulla loro storia “No Distance Left To Run”, in Inghilterra da questo gennaio.
È una festa che si apre con “She So High” e ripercorre la lunga storia d’amore attraverso “Out of Time”, “Tender”, “Chemical World”, “End of a Century”, “Song2” e si chiude con la magia di “The Universal”.
Una scatola senza fondo dalla quale ognuno tira fuori ciò che trova: i ricordi, l’eleganza musicale, i video, le colonne sonore, le vacanze, l’amore lontano, il ritorno a casa, la moda inglese.
Siamo lontani dagli sterili best-of, siamo invece molto vicini alla commozione per il tempo che passa e che ci ripropone le note degli attimi passati. Onde evitare sdolcinerie, però, festeggiamo bevendoci su… come gli inglesi ci insegnano!
Autore: Micaela De Bernardo
www.blur.co.uk