Il titolo del disco d’esordio dei Redroomdreamers altro non è che la traduzione letterale di “Fare i galli sulla monnezza”, espressione tipica napoletana che sta ad indicare qualcosa del tipo “assumere un atteggiamento di presunta superiorità in un contesto di mediocrità”.
Ora: di monnezza, in senso letterale, la città da cui il modo di dire e la band in questione provengono, è sommersa fino al collo. Se poi i ragazzi volessero ironizzare, con questo titolo, sulla situazione musicale in città, c’è da chiederlo a loro. Ma francamente, lo trovo irrilevante. Andiamo avanti.
Il titolo, va detto subito, è l’unica cosa vagamente partenopea che troverete in questo disco. Le coordinate musicali della band (composta da ex membri dei Growing Ocean, piccola ma brillante realtà indie-pendente napoletana attiva negli anni ’90) guardano principalmente oltre-oceano, prendendo in prestito l’estetica di band come Grant Lee Buffalo, Swell, Built To Spill, Eels, Meat Puppets, Smog.
Indie-rock “vecchia maniera”, per intenderci. Delicatezza folk alternata ad esplosioni soniche, melodie malinconiche, spesso incredibilmente “catchy” e riuscite (il singolo “The Dog” è semplicemente una bellissima canzone), un songwriting maturo: sono questi gli elementi di un disco di ottimo livello (anche se forse ci sono 3-4 brani “di troppo”), che ci mostra una band con enormi margini di miglioramento, ma che già da subito si può considerare una splendida realtà, da seguire con attenzione.
Autore: Daniele Lama