Quando il gatto non c’è, i topi ballano. Quante volte avrete sentito o detto questa frase. Ma vi siete mai chiesti cosa succede appena il gatto torna. Beh, la Southern Records ci dà la risposta: ovviamente “When the cat returns, the mice are fucked”. Che già il titolo è geniale, se poi aggiungiamo che la Southern è marchio di garanzia, e che da anni propone tra le sue fila band ormai storiche, ben si capirà la qualità di questa compilation. Ah! Non fatevi ingannare dal formato compilation. Anche a me, quando sento questa parola, tornano alla mente fantasmi sanremesi, piuttosto che festivalbariani (passatemi il neologismo!). Ma, ovviamente non è questo il caso. La Southern, piuttosto, ha voluto fissare le basi da cui si partirà per il futuro. Quale sarà, insomma, il Southern style. Il nuovo roster, come direbbero in NBA. E allora a conferme come i (fu) Karate, i (di nuovo insieme) Dianogah e William Elliott Whitmore, si accostano promesse come i Thigt Phantomaz capitanati da Mike Lust (ex Lustre King) e i “metal” Todd, o il ritorno degli “Slow Loris”, i Tornavalanche, che nascono dalle ceneri di “The Grand” e “Forstella Ford”, piuttosto che l’unione tra la fisarmonica di Miss Murgatroid (aka Alicia J. Rose) e la viola e il violino di Petra Haden. Cioè, in breve per intenderci, non ci si è fatti sfuggire nulla, dal metal all’indie, da sonorità “mistiche” (Miss Murgatroid…) a quelle waitsiane. Questo è quello che vi aspetta per il futuro. Ma c’è un problema. Bisogna darsi una mossa, dato che quelli della Southern hanno deciso che questa debba essere una limited editin, e ne ha fatti stampare 4000. Muovetevi!
Autore: Francesco Raiola