Questo disco è frutto dell’incontro fortuito e fantasioso tra personaggi da un passato e da un background simile e diverso al tempo stesso: Alessio Lega cantautore anarchico salentino, i Fratelli Zamagna musicisti attivi da anni nell’area romagnola, Giusi Delvecchio cantante folk con trascorsi lirici e Guido Baldoni, organista e fisarmonicista. La maggior parte dei diciassette brani in scaletta sono stati scritti da Lega, gli altri sono di variopinta natura. Si va dalla “Leggenda del soldato morto” di Bertolt Brecht, brano sarcastico sulla guerra, reso con una graffiante ballata folk, a “Il lamento dei mendicanti”, di Matteo Salvatore, arrangiato con un blues di frontiera penetrante e splendidamente strutturato, dalle due ballate folk-blues di Ewan MacColl “My old man” e “Jamie Foyer” al disincanto sul dopo guerra espresso da Sergio Endrigo nella “Ballata dell’ex”.
Tra i brani scritti da Lega, i più intriganti sono l’ironica acustica “Ambaradam” sui danni nel mondo degli italiani ‘bravi gente’ fascisti e militari, l’omaggio ai compagni valsusini nella nostalgica ed evocativa “Maddalena di Valsusa” e la combattiva e corale “Maria Tabacchina”, passando per lo struggente riadattamento de “La nostra classe” di Jack Kaczmarsky. Il disco si ascolta tutto con estremo piacere, dato che Lega i suoi degni compari, hanno recuperato le radici del folk militante, di cui c’è sempre più bisogno.
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autore: Vittorio Lannutti