Con questo loro primo album omonimo i danesi Treefight for Sunlight si presentano spavaldamente al mondo. Provenendo da Copenaghen, ti aspetteresti una nuova edizione dell’Icelandic che tanto va di moda da quelle parti dai Sigur Ros in poi. E invece, i Treefight riescono perfettamente a stupire con un pop studiato e cadenzato, che si ispira direttamente agli anni ’70 per i cori a tre voci in falsetto abbondato, per il piano e le tastiere sincopate, per un generale impatto psichedelico che nei primi due pezzi, A dream Before Sleep e soprattutto You and The New World, fa pensare ai Genesis della prima ora, ma poi esplode in melodie molto più leggere e divertite, tutte ben attente a non durare troppo.
Bella Union ci azzecca ancora una volta, magari pompando un po’ il prodotto, ma è vero: con The Universe is a Woman la sensazione di un legame con i Supertramp (un gruppo che non aveva ancora un erede) diventà realtà. Eccoli qui, i “Supertramp del 3020” (annunciati in questo senso dal singolo What Became of You and I): forse, chissà, ma sicuramente del 2011 per ora.
Ma le autorevoli referenze non sono tutte qua: sorprende che un certo clima estivo, da California di Beach Boys (magari il lato notturno di quelle spiagge, quando al falò hai già consumato la tua bella dose di LSD) venga fuori proprio da un gruppo danese: ma tant’è, e i Beach Boys sono citati esplicitamente in The Never Did Know, o in pezzi come Facing the Sun, tutti rigorosamente con coretto e contro-canto come tradizione beach comanda.
Un album insomma più che godibile, e contemporaneamente studiato, impostato, con il difetto forse di non essere così fresco per il tipo di musica che vuole festeggiare, come emerge da Rain Air, e Riddles in Rhymes, di gabrieliana memoria, un po’ troppo vintage francamente.
Chiude Time Stretcher, a un punto dove se l’album fosse durato altri 4 pezzi avrebbe forse stancato, per i troppi effetti e arzigogoli che non mancano qua e là. Ma i 35 minuti sono la dimensione giusta per questo sound e per questa prima prova, sicuramente positiva, dei 4 psichedelici danesi da spiaggia.
Autore: Francesco Postiglione