Tre giri di calendario ed ecco tornare in scena i pisani I segreti di Hänsel col nuovo album “Tienimi ora” (Vrec) che denota, a primo impatto, la netta evoluzione della band con un sound molto più centrato e miniato nei particolari produttivi ed i conti tornano: sapete perché? Pensate che, a forgiare il tutto, ci pensa nientedimeno che Dome La Muerte (Not Moving), decisamente un mito per chi ha masticato del buon garage-punk di casa nostra. Il suo tocco non è invasivo ma, sotto traccia, decisivo, lasciando anche libera la band di suggerisce idee che vanno ad amalgamarsi col suo estro. Il collettivo toscano mette in rilievo la capacità di saper progredire nel tempo, a dimostrazione che i tre anni che li han separati dal precedente “Acatama” non sono stati buttati al vento, ma sfruttati nel pieno dell’ispirazione. Anche contro tutti gli scongiuri del caso, non hanno temuto la pubblicazione di venerdi 17: magari è l’ennesima sfida che mettono in campo per delineare 10 brani dalla schiettezza sopraffina, vomitati senza remore e reticenze, tramite un alt-rock gagliardamente foriero di sviluppi promettenti e rock alternativo anni 90. L’antipasto di “Inout”, è solo l’inizio del poker partecipativo servito sul tavolo dal grande Dome insieme a “Lipstick”, “Dormi” e “Pioverà” che, oltre a dar del buon gas energico, stringe i consumi anche con manopole a tratte power-ballad: questo per far si che la grinta va consumata quando serve, quando è pertinente e strategica e non sparata “a random”, chiaro? Invece, in “Spleen” e “M45” e “Demoni” il quartetto mette in rilievo la doppia abilità compositiva di saper alternare carota e bastone, conservando lo stesso magnetismo d’ascolto, mentre la splendida e malinconica “Chernobyl” conquista per efficienti contrasti umorali, parimenti a “Soli” che lancia l’interrogativo in chiaroscuro che pullula nei meandri introspettivi dell’umanità. Collocata in coda all’album, la titletrack lancia, giustamente, l’accorato appello a non svalorizzare nulla della propria vita, perché tutto è crescita, tutto è preziosità, tutto è saggezza esperenziale e nulla va consegnato all’oblio, per conservare il tutto con intelligenza analitica. “Tienimi ora” è un disco coeso, formidabile, che non da segni claudicanti ma che va dritto con obiettivi mirabili e mai pericolosamente pendenti come la loro celeberrima torre.
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