Dietro il progetto Tasseomancy troviamo le sorelle canadesi Sari e Romy Lightman, già membre della band Austra.
Do Easy, il loro album rilasciato qualche giorno fa dietro l’etichetta Bella Union, è anzitutto una filosofia, ci tengono a dire le sorelline. Nientemeno scomodano un discepolo di William Burroughs, P-Orridge, che cita “la disciplina del Do Easy come un furbo tocco di magia”.
E tutte le canzoni del disco, per la verità, inneggiano a sottili sfumature, lievi tocchi, atmosfere rilassate e mai pesanti: la ritmica è quasi evanescente, la voce sussurrata, gentile, e la melodica sempre senza peso, leggera come il messaggio che si vuole mandare.
Armonie cristalline e synths leggeri non vogliono però dire superficialità o poca attenzione: le canzoni sono ben architettate, hanno una buona struttura e reggono bene all’ascolto, sorprendendo non poco. Dead Can Dance and Neil Young è un invito a “lasciarsi sfumare dentro le canzoni folk”, mentre Claudine riecheggia atmosfere new age, e 29 Palms sfiora la musica ambient. Tutto sembra un raffinato pop provenire da un mondo parallelo dai contorni sfumati. Assistite dagli amici Brodie West (alto-sax), Ryan Driver (flauto), Johnny Spence alle tastiere e Evan Cartwright alle percussioni, più il contributo di Simone Schmidt e Alex Cowan, le due ragazze confezionano dream-pop allo stato puro, quasi didascalico (Do Easy, Missoula). Il risultato è gradevole all’ascolto, anche se non farà gridare all’album del secolo, ma è una buona premessa per nuovi e più ampi progetti nel solco del genere nel quale le due sorelle Lightman sembrano muoversi a proprio agio, da cinque album a questa parte ormai, a partire dal loro EP omonimo del 2010. Il dream-pop è ormai la loro solida conquista.
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autore: Francesco Postiglione