Si decide di prendere la macchina e andare. Lungo la strada si capisce che in molti, troppi, si è presa la stessa decisione. La svolta alla prima strada secondaria: è tutto libero e scorrevole e il nuovo itinerario è più bello del primo.
Le canzoni raccolte nel secondo album di Mary Ann Farley, sono ballad che bene si adattano con la voglia di viaggiare e viaggiano a una velocità moderata: senza eccessivi strappi al motore e improvvise frenate.
Si parte con i primi quattro pezzi Sheryl Crow, l’intermezzo di crush (!) in bilico tra Patsi Cline e la prima kd lang, si continua fino con canzoni in cui si alternano momenti di intimismo che possono ricordare Tori Amos ad altri in cui si avverte l’influenza e l’ecclettismo di Joni Mitchell. Si finisce con il pezzo che dà il titolo all’intero album: una ballata beatlesiana, periodo “Sgt. Pepper”, con una sezione d’archi in evidenza.
Il viaggio finisce e il tempo è volato.
www.maryannfarley.com
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