Band svizzera che deve molto al brit pop e alle Elastica. The Staches in trentatré minuti ci propongono tredici canzoni abbastanza veloci e corte, dal forte impatto indie ’90 e dintorni. Se devono tanto al punk ’77 come matrice di tutto (“Hyper punk”), rispettano le radici e il seme di tutto il meglio dell’indie rock nelle velvettiane “WV race” e “Humus”. Con “Great depression” siamo dalle parti del post punk dei primi anni ’80, inframmezzato da sprazzi di alt-punk, brano che fa il paio con “Fake stomach” e con la veloce e vorticosa “Beaver love”. Al brit-pop dedicano in realtà non moltissimo, se non l’ironica “Thangod for Mc Donald’s” e “The shape of their eyes”. Nel complesso un dischetto molto godibile e senza troppe pretese.
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autore: Vittorio Lannutti