Il Senato ha attaccato Immanuel Casto a causa di “Squillo”, il provocatorio gioco di carte da lui creato.
Il card-game, presentato a inizio ottobre, è la risposta pop-hard ai giochi di carte stile fantasy e gotico tanto apprezzati dai più giovani, sulla falsa riga di “Magic the Gathering”, per citarne uno su tutti.
A differenza dei questi giochi, in cui i protagonisti sono creature magiche, in “Squillo” i personaggi principali sono appunto le prostitute.
Ma l’ironia della cosa non dev’essere piaciuta molto in Senato, come riporta il quotidiano “Avvenire”, perché Emanuela Baio (Api), Maria Pia Gravaglia (Pd) e Laura Bianconi (vice capogruppo Pdl) avrebbero chiesto un’interrogazione parlamentare perché le vendite di Squillo vengano bloccate, il sito oscurato e che vengano vagliati gli eventuali reati di cui l’iniziativa si sarebbe resa colpevole, come l’incitazione a delinquere e lo sfruttamento della prostituzione.
Sul sito del Senato sono disponibili alcune dichiarazioni rilasciate in Aula che motivano la scelta di intervenire contro il gioco: “Non è solo per una questione morale che chiediamo di ritirare questo gioco di carte. La nostra richiesta è legata anche al fatto che individuiamo delle fattispecie di reato, perché sostanzialmente si istiga allo sfruttamento e all’induzione alla prostituzione e si incita all’omicidio, alla vendita di organi e all’uso di eroina. Oltretutto non c’è alcun limite di accesso ai minori”.
Lo stesso quotidiano “Avvenire” fa anche accenno a una possibile offesa della religione cattolica per quanto viene detto durante lo spot di lancio del gioco, dove uno degli interpreti dichiara che “Dio non esiste”.
Chi conosce Immanuel Casto sa che ha da sempre fatto della provocazione un baluardo, basti pensare ai suoi brani di genere “porn groove” che ben fotografano la situazione socio-politica attuale, basti pensare a brani come “Escort 25” e “50 bocca 100 amore”, entrambi sulla prostituzione o “Do ut des”, dedicata agli episodi equivoci del Parlamento.
In rete, dove tra l’altro Casto è seguitissimo e amatissimo, dopo poche ore la notizia ha sollevato numerose polemiche, tra chi non vede nulla di così preoccupante in “Squillo” e chi rimane perplesso dal comportamento del Senato, che ha questioni ben più delicate da affrontare di un gioco di carte.
Moltissimi hanno espresso solidarietà al cantante, che tramite la sua pagina Facebook ha invitato i suoi fan a mandare una mail ad Emanuela Baio per chiedere delucidazioni sulla richiesta di ritirare squillo dal commercio.
Esistono già giochi che possono indurre alla violenza, scrive Casto, come “Mafia Wars”, “GTA” oppure “Risiko”, che sono sempre stati venduti anche a minorenni senza suscitare le perplessità di nessuno.
Autore: Veronica S. Valli
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