Questo secondo live della ska-punk band romana racchiude in 39 brani i quasi vent’anni di storia dell’unico gruppo italiano la cui attività principale è quella di operai edili, oltre che di militanti comunisti.
Questo live è stato registrato a Berlino, e vede la partecipazione di Zulù, Cisco, Rude e Juanra. In quasi due ore gli skins romani ripercorrono tutta la loro storia artistica, con brani sia vecchi che recenti, tutti comunque attualissimi, dato che, purtroppo, le denunce sociali cantante da Picchio, Sigaro e soci dal loro esordio (era il ’92 con “Figli della stessa rabbia”) sono purtroppo sempre attuali; dato che le classi svantaggiate dovranno sempre lottare per condurre una vita dignitosa.
L’inarrivabile carica della Banda Bassotti inizia con lo splendido omaggio a Johnny Cash e a Joe Strummer che insieme cantano “Redemption song” di Bob Marley. L’intro sparato dal loro fonico Kaki Arkarazo (era il chitarrista dei Negu Gorriak) anticipa “È solo un sogno” e poi a seguire la canzone contro il razzismo di stato “Cuore malato”, il brano dedicato al conflitto israelo-palestinese “Amore e odio”, che dà il titolo anche ad uno dei dischi più belli del combo romano. Poi quell’“Avanzo di cantiere”, oggi assolutamente pertinente ed infatti Picchio dopo il brano spiega che le morti sui cantieri oggi sono ancora troppe.
C’è spazio per spegnere Berlusconi in “Cocodè” per ricordare le stragi di stato, la cui prima fu quella di Piazza Fontana ne “La ballata della sanguisuga”, per un’agguerrita “Potere al popolo” e per tante cover, tra cui le clashiane “Guns of Brixton” e “Revolution rock”, la “Stalingrado” degli Stormy Six”, oltre al j’accuse ai preti pedofili di “Yuri Gagarin”.
Con una sezione fiati ormai rodatissima, capitanata da Sandokan il gruppo entusiasma il pubblico con gli ska di “Ska against racism”, “Giunti palanche e ska” e “Beat ska OI”. Nel finale del concetto il gruppo romano viene raggiunto da Zulù con cui cantano una manciata di brani dei 99 Posse: “Odio”, “Rappresaglia”, “Curre curre guagliò” dilatata con un dub e con un medley di “Pecchè” e “Rigurgito antifascista”.
Il finale è riservato a “Bella ciao” che manda in visibilio il pubblico berlinese, grazie anche alla partecipazione di Rude Hi-Fi, Cisco, Zulù e Juanra “Hop”.
Come ogni disco della Banda Bassotti, anche questo è uno stimolo in più a resistere alla dittatura mondiale del liberismo e a tutti i fascismi.
Autore: Vittorio Lannutti