Cos’hanno in comune Johann Sebastian Bach, eroe della musica barocca, e Lady Oscar, eroina manga della rivoluzione francese?
No, non è una domanda-trabocchetto tratta da “La settimana enigmistica”, e tenetevi forte, perché la soluzione di questo indovinello eretico fa rizzare i capelli in testa a storici, musicisti, musicologi, professori di conservatorio ed eminenti cattedratici di mezzo mondo.
Di Bach la storia ufficiale racconta che, proveniente da una famiglia di generazioni di ottimi musicisti, sia stato un compositore eccellente ed uno dei massimi virtuosi di organo e clavicembalo, e che solo dal secolo successivo alla sua morte sia stato adeguatamente apprezzato.
Di Lady Oscar le vicende sono ancora più note: un generale dell’esercito, ricco, nobile e autoritario, ha quattro figlie femmine e, spazientito, decide che l’ultima, Oscar Francois, verrà educata come se fosse un maschio, in modo da perpetrare la gloriosa tradizione militare del casato, condannando la ragazza ad un’esistenza nella quale i travagli politici della Francia rivoluzionaria la sconvolgeranno almeno quanto sentirsi dire dal suo amico/compagno di giochi/amato Andrè che “…una rosa è una rosa e non può essere un lillà” (oggi fioccherebbero interrogazioni parlamentari, sdegni mediatici e guerre su Facebook per una frase simile…).
Ebbene, secondo gli studi di Andrew MacCornell, Bach visse una situazione inaspettatamente simile: il suo vero nome sarebbe stato Johanna Sarah, e dei venti figli, nati da due matrimoni, di cui le è tradizionalmente attribuita la paternità, sarebbe potuta essere al massimo la madre, essendo in realtà una donna, la cui identità fu celata sin dall’adolescenza dallo zio che la crebbe, per impedire la dispersione della fama e della continuità genealogica dei Bach.
MacCornell, che non è un omologo anglosassone di Andrea Diprè ma uno stimatissimo professore di Oxford, si è premurato di corredare questa sconvolgente tesi con studi approfonditi e meticolosi, che nonostante la pioggia di querele e denunce che gli sono piovute addosso, ha trovato degni alleati nella sua ricerca della verità, supportato da valenti istituzioni come il Metropolitan Museum di New York.
Proprio da questa sconvolgente inchiesta prende l’incipit “Le pioniere della musica elettronica”, una splendida opera, frutto di anni di ricerche, indagini, interviste, e passioni di Johann Merrich che, giusto per restare in tema, è in realtà lo pseudonimo di Giulia Volpati (www.electronicgirls.org/), personaggio cui la semplice definizione di “musicista elettronica italiana” sta decisamente stretto, potendo vantare esperienze che la fanno essere un vero e proprio faro culturale di divulgazione d’avanguardia.
Addentrarsi tra le pagine del libro e tra le tracce del cd allegato significa immergersi in un universo sonoro e narrativo che per molti risulterà sconvolgente: si è abituati a sentir dire che la verità storica è distorta dalla narrazione di chi possiede i mezzi per tramandarla, e questa opera dimostra come questo valga non soltanto nel caso di battaglie, guerre, invasioni e dinastie, ma anche in campo musicale, con l’inaspettata variabile del gender, scoprendo che l’universo della musica elettronica è una galassia costellata da stelle femminili tanto numerose quanto luminose.
Tra interviste, aneddoti e introduzioni tecniche e storiche lucide, illuminanti e chiare, la Merrich/Volpati ti conduce in una galleria di personaggi letteralmente favolosa.
Da Lady Ada Lovelace (Ada, non Linda, zozzoni!), madre (non solo) spirituale della computer music alla nostrana Doris Norton, genio creativo dell’informatica musicale nonché compagna del folle Anthony “Jacula” Bartoccetti, dalla incredibile storia di Walter/Wendy Carlos, una donna incastrata nel corpo di un uomo che ha semplicemente rivoluzionato la musica, a Pauline Oliveros, brutta come un camionista messicano ma creatrice di magnifiche esperienze sonore trascendentali, ognuna delle donne che compare in quest’opera prende a calci, con grazia, disinvoltura e genialità, pregiudizi millenari e ignoranza endemica.
Avvincente come un romanzo, denso di notizie quanto un saggio approfondito, illuminante quanto un report su fatti oscuri: chi non legge e non ascolta quest’opera, si nega parecchie cose!
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autore: Vincenzo “Mercenario” Argenziano