Continuano a stupire e sconvolgere gli Animal Collective, sempre più immersi nel loro mondo weird, freak e psichedelico talmente spinto in avanti quasi facessero avanguardia (e in un certo qual senso di avanguardia pop si può sicuramente parlare), ma qual’è il futuro che ci prospetta la formazione di Panda Bear e Avey Tare?
Concentrati nel distillare l’essenza più pura del pop – e probabilmente divertirsi un casino – queste colorate costruzioni architettate e congegnate alla perfezione cominciano ad apparire come un esercizio di stile e tutta questa freschezza e quest’energia comincia a lasciare un retrogusto di ‘intellettualizzato’ che rende il prodotto fruibile solo fino a un certo punto.
Una luccicante vetrina piena di cose belle a cui non si può accedere se non attraverso un paziente processo di attenzione e connessioni a nostro avviso uccide un po’ il pop nel tentativo di rianimarlo e forse i dischi solisti di Panda Bear meno arroganti rispetto alle creazioni del collettivo cominciano a piacerci di più.
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autore: A.Giulio Magliulo