Dopo un attesa di ben sei anni C.W. Stoneking è tornato -nel 2014- con un nuovo disco da studio dall’emblematico titolo ‘Gon’ Boogaloo’ ancora una volta su label personale King Hokum Records.
Dimenticate per un attimo i racconti seppiati e le avventure all’insegna dell‘abbandono che avevano segnato il passo in ‘Jungle Blues’ – disco che gli valse un Aria Award (l’equivalente australiano del Grammy), questa volta la musica ha forte tinte elettrihe. C.W. ha in pratica barattato la sua sei corde acustica – che faceva il paio con un banjo altrettanto vintage – per una splendente Fender dorata, richiamando peraltro i migliori ibridi tra rock ‘n’ gospel e dancehall blues in un album che ci riporta ad una dimensione divinamente primitiva.
Dodici tracce registrate direttamente su nastro con una band al completo, una mini orchestra che sembra gorgheggiare dai solchi di un vecchio 78 giri, rivelando fantasiose immersioni nel cuore della musica rhythm & blues. Un wall of sound che è oggi distinta fusione per questo sfuggente artista proveniente dalla terra dei canguri.
A detta dello stesso autore l’album ha avuto una lunghissima gestazione, ma una volta fissate le linee guida, in studio è stato rimosso qualsiasi timore. Due giorni per registrare e nessuna necessità di ricorrere a sovraincisioni. In questa ricerca dell’essenzialità, Stoneking ha messo appunto qualcosa di incredibile, una sorta di manuale da sfogliare con certosina attenzione, per scoprirne tra le pieghe informazioni vitali. Da Fats Domino al mardi gras di New Orleans, passando per Tom Waits, storie di miti ancestrali risolti attraverso incursioni nel rock d’autore più sulfureo. Musiche e storie alle quali abbandonarsi completamente, in uno specchio realtà fumoso.
Prossimamente dal vivo in Italia:
27 Maggio Torino – Esperia – Torino Jazz Festival Preview
28 Maggio Roma – Monk Club – Mojo Station Blues Festival
30 Maggio Bologna – Parco del Cavaticcio – Bio Parco Biografilm