Le dieci canzoni di questo disco sono ricche di umorismo e ritmo, e infatti il vulcanico Edipo gioca molto sui doppi sensi delle parole, su rime non sense, su musiche electro e indie rock sostenute, per chitarra, batteria, basso, e tanta tastiera/synth. La voce del protagonista non sempre si dimostra adeguata e va talvolta fuori giri, e i testi in qualche episodio (ad esempio ‘Per Fare un Tavolo’) avrebbero dovuto essere maggiormente limati, ma se si sceglie di stare al gioco il disco piace e rappresenta uno dei casi di indie rock italiano persino canticchiabile.
Cita il bellissimo film di Elio Petri, Indagine su un Cittadino al di Sopra di Ogni Sospetto, il quarto brano intitolato ‘Petrarca’ con un gioco di parole nel titolo che forse riusciamo a capire ma non è detto, mentre ‘Appartamenti’ ricorda vagamente lo stile narrativo recitato di Uochi Toki; poi ‘Un Nuovo Concetto di Thè’ e ‘Sospendimi’ ci conquistano senza discutere, con uno spessore maggiore e persino qualche raffinata soluzione strumentale, così come, per motivi opposti, bella la quasi ballabile ‘Hai Hai Hai Hai’.
Quasi inevitabile lo slakerismo e la sottile autocommiserazione di diversi brani, tra cui ‘Solo con Tanti’ e ‘Sono qui ma Torno Subito’; e fa parte del gioco, in un disco che mira basso ma va tutto sommato a finire sul bersaglio.
Dietro il nome Edipo c’è Fausto Zanardelli, camuffato da topo, con autoironia, sulla copertina dell’album.
Autore: Fausto Turi