Le Wide Hips 69, quartetto abruzzese, con il batterista uomo, sono presenti sulla scena italiana da quattro anni durante i quali hanno scosso molti palchi e tantissime orecchie. Il loro approccio è punk al femminile, figlio legittimo di quello che impazzava oltre vent’anni fa negli Usa e non solo, vale a dire quello delle riot grrrls. Dissacranti e sbeffeggianti, non risparmiano nessuno, dal machismo, alle donne dipendenti dall’uomo, fino agli stessi scombussolamenti mensili femminili. “Menopause” è nato con l’idea di rifare alcuni brani in studio, ma con l’impatto live, per cui molti dei brani sono già editi, tuttavia, in questo disco acquisiscono maggiore vigore. Sono però presenti anche alcuni brani inediti. Il quartetto è scatenato nel presentare le varie forme di un punk’n’roll senza fronzoli, diretto e tagliente. Se l’impronta di L7 & Co. emerge maggiormente in “Stupid bitch” e “Blind woman”, il boogie vorticoso e coinvolgente di “I needed you” mette insieme Jim Jones Revue, Stooges e Jerry Lee Lewis. Il fantasma delle bambole di New York e del punk della grande mela di quel periodo aleggia in “Girl panic” e la cover di “Ramblin’rose” degli MC5 è efficace e convincente. Merita una menzione a parte l’hc inneggiante alla vita “Live fat, die drunk”. Insomma il cattolicume e la destra bigotta sono avvertiti: le streghe sono tornate!!!
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autore: Vittorio Lannutti