Un vasto campionario di sentimenti esplorato in questo portico affacciato sul mare.
Introdotti dall’esibizione dei Visione SinFonica, quintetto campano senza mezze misure, che mette insieme 4 pezzi di furore in chiave funzional-esistenziale in 40 minuti, miscelando qualcosa simile al post con l’elettronica d’antan alla “Theatre of Eternal Music” ad ambizioni kraut, i Tarentel dimostrano coraggio, decidendo di lasciare a casa le composizioni dei loro tre dischi di studio (di cui l’ultimo, “We Move Throught Weather” del 2004, davvero molto riuscito) puntando su un set crudissimo con batteria, chitarra e piano wulitzer, tutti e tre strumenti processati in tempo reale attraverso DI elettroniche. I suoni che ne scaturiscono sono disperati, ambientali ma per nulla accomodanti, tagliati a vivo, contraddistinti da picchi sonori clamorosi ed incontrollabili.
Il tutto è umanizzato dalla poesia degli straordinari video vintage i super 8 di Sam Green che hanno avuto il merito, oltre alla bellezza intrinseca, di consentire una chiave di lettura visuale ad una musica così ostica.
L’esibizione sale ancora di tono con l’ingresso dei torinesi Stearica, spalla dei Tarentel in questo tour italiano, che, suonando insieme al trio di San Francisco hanno la capacità di aggiungere calore ed una maggior duttilità ad una performance puntata altrimenti su soluzioni strutturali volutamente prive di elementi melodici ed evoluzioni ritmiche.
Il risultato globale è quello di un meritevole approccio al suono in cui tecnica ed elettronica si sovrappongono in modo personale, senza che un aspetto sia vassallo dell’altro.
Una lezioncina questa che molti praticoni dell’elettronica, con i loro set che si limitano alla pressione della falange sul pulsante Play del lettore cd, potrebbero tenere in considerazione.
Autore: P. Masiero