Teatrografie 4-10 febbraio /Salerno/ Francesco Silvestri
Diario di una settimana d’autore
Il mistero dell’attore in un laboratorio dedicato alla verità in scena, tre spettacoli e una mostra in sette giorni interamente dedicati a Francesco Silvestri, drammaturgo e attore contemporaneo, cresciuto nella scena napoletana. La rassegna Teatrografie, a cura di Vincenzo Albano, ha guidato il pubblico salernitano nei mondi dell’autore, da anni impegnato a Modica con l’accademia teatrale Clarence, di ritorno in Campania per l’appuntamento.
Il complesso monumentale di Santa Sofia ha ospitato le sue lezioni d’attore e uno studio su Fiori D’Agave, mentre il piccolo teatro del Giullare ha visto in scena l’immaginario marginale di Angeli all’inferno, nella versione del regista Antonio Grimaldi, e lo spettacolo Fratellini, labile riflessione sulla malattia dello stesso Silvestri.
Al successo di pubblico replica la conta dei numeri, degni di nota ma comunque piccoli per la statura dell’idea. Il fatto è che tali personaggi non possono restare a spasso nei loro viaggi, lontani dal grande pubblico, per colpevole disattenzione. Una rassegna corale di tal genere ha un senso alto, perchè rievoca storie e le racconta oralmente, col corpo e con la voce. Così poltrona per poltrona, impressione per impressione, i canti di Silvestri , con le loro suggestioni potenti, sono tornate alla vita, fuori dai libri introvabili, nella materia corrente del racconto.
Silvestri racconta intimità, storiacce, favole e dialoghi contratti. Fratellini , scritto nel 1996, mostra un malato terminale di aids e il suo fratello scemo, lungo una messa che porta il tempo di una stanza d’ospedale. Sono due mondi lontani e un aquilone in mezzo legato al trespolo di un lavaggio. E’ la cura del talco che soffia in un gesto di magia polvere leggerissima sui pensieri del pubblico.
Altro registro è quello di Angeli all’inferno, discesa surreale nel convivio di tre pazzi, montati in sequenza sulla scena dalle visioni di Grimaldi, con la potenza rossa della madre primattrice Annarita Vitolo al centro della scena. L’intero giro nel mondo teatro di Silvestri, prima edizione della rassegna, ha guardato i lavori dell’artista Bonaventura Giordano nella mostra Fragili corpi di vetro, ricerca dei semi dietro le parole dell’autore, tramutate in simboli e tratti. Fiori d’agave, scritto nel 1999, ha ispirato infine lo studio Parole che fanno rumore curato dall’officina teatrale LAAV.
L’idea di muoversi nell’immaginario artigiano di un artista, uomo lieve e autore invasato di poesia e dolore, emerge con un compito di racconto. Delitto è perdere la triste storia di Niccolò Pesce , delitto è spegnere La guerra di Martin, senza imparare la soluzione dell’Enigmista o distinguere i Colori delle lacrime. Delitto è quello di un passante che suggerisce di bucare il bambino palloncino, per vedere l’effetto che fa. Si perderebbe il fine ultimo di un gesto, una piccolissima vendetta, una trovata naturale. L’essenza pura dell’azione teatrale.
“Il mio amore/ è forse più del vento/ che fa danzare / i suoi merletti neri”
Francesco Silvestri
autore: Alfonso T. Guerritore