Cercate di “sballare” per un pugno di minuti senza ricorrere a qualche sostanza illegale o, perlomeno, senza andare a ciondolare in giro cercandone con aria indifferente? State fermi dove siete, alzate il loud stereo a palla e fatevi abbindolare da questa botta psicotropa che viene fornita dalla premiata ditta Radar Men from The Moon, spacciatori, pusher di un caloroso mix di noise, waveing, acid rock che vi proietterà in dimensioni astruse e – finalmente – fuori rotta dal solito tran tran quotidiano.
Subversive I è il disco di questa band olandese, “astronauti sonici” che in queste quattro tracce strumentali fanno gioco forte anche in un placebo psichedelico di grande impatto, una sostanziosa dote alcaloide di suoni, campionatori e galassie che si trasformano in goliardiche ossessioni tanto da mandare gli orecchi in fissa, clamorosamente in fissa.
Anche bordate krautrock e sci-fi fanno parte della famiglia stilistica, infiammano le traiettorie convulse e s’impossessano delle gittate distorte, e lo shuffle marziano 80,s Deconstruction, alitate alla Alans Parson Habitual, gli undici minuti noise che traballano dentro Neon o la robotica sensazione di lontani Rockets color argento Hacienda, sono i punti di forza di questi quattro alieni di Heindhoven, la propulsione idonea per un fuggi e mordi low cost verso altri pianeti e dintorni.
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autore: Max Sannella