Dietro questo nome si cela Michael O’Connell, originario di Toronto. O’Connell è in grado di portare avanti il suo progetto da solo o con la collaborazione di alcuni amici. Questo suo disco di debutto è uscito negli Usa lo scorso anno e quest’anno è finalmente sbarcato in Europa, infatti, a fine mese O’Connell, da solo, sarà in tour in Italia per tre date. O’Connell si esprime con un pop aggraziato e a volte tende allo sbilenco, tanto da ricordare Robert Johnston (“Inside the cinema”). Questi dieci brani si ascoltano con estremo piacere, sono quasi tutti strutturati su una chitarra delicata, sulla quale poi si innestano, non sempre, altri strumenti come tromba, piano, basso e batteria. Con la sua voce l’artista riesce a creare delle ambientazioni accattivanti grazie ad una modalità di espressione coinvolgente, in diverse occasioni, infatti, devia verso il soul. La rilassatezza che si vive ascoltando questo album è dovuta anche alla sua capacità di variare saltellando negli ambienti samba di “Overflow” o rendendo il post rock meno cerebrale come in “Ain’t on the floor” per poi dare spazio alla liricità nella delicata “Blueprint”. Sono sicuro che trascorrere una serata in un club ad ascoltarlo non deve essere un’esperienza da dimenticare facilmente.
Culture Reject – Rockomotives 2009 by ThomR from Figures Libres on Vimeo.
Autore: Vittorio Lannutti