Vincitori dell’edizione 2002 di Bandanomala, concorso per gruppi emergenti indetto da Arezzo Wave, i livornesi Appaloosa si sono guadagnati la pubblicazione di questo cd da parte dell’etichetta che fa riferimento al festival aretino.
I tre elementi di partenza – la batteria metronomica di Marco Zaninello, il basso fremente di Enrico Pistoia e le incursioni chitarristiche di Niccolò Mazantini – vengono dosati con intelligenza negli otto pezzi strumentali qui contenuti così da creare dinamiche interne di volta in volta diverse.
A mettersi subito in evidenza sono ovviamente le soluzioni più spericolate, come il funk mutante di “Agitated summer” (imbastardito da scorie vocali), gli scossoni adrenalinici di “Giovanotto” e i deragliamenti noise di “Z”, ma pure la profondità di “Herbstreet” e il ritmo circolare di “Sinapsi” appaiono fondamentali per l’equilibrio finale.
Gli Appaloosa evidenziano un’incisività che non lascia spazio alcuno a lungaggini o sbavature, ma certo qui siamo di fronte ad un lavoro di soli 29 minuti e quindi solo in futuro potremo sapere se il trio sia dotato della classe e delle idee necessarie per risultare altrettanto convincente sulla lunga distanza. Le strade percorribili un domani dalla band livornese sembrano due: o spingere le proprie composizioni verso la forma canzone (un brano come “Clocks” sembra già predisposto a questo tipo di evoluzione, magari con l’ulteriore inserimento di elementi elettronici…), oppure portare a definitiva collisione la matrice nera (il funk) e la matrice bianca (il post-rock) del proprio suono.
Autore: Guido Gambacorta