autore: Alfonso T. Guerritore
Sembrano fermare il tempo, le rocce, coi tornanti che ne seguono la curva fino al mare.
Come se l’altezza della strada, a un certo punto, intersecasse l’orizzonte. Inesistente, certo, come il colore che traspare. Indefinito che non si può dire.
Dove comincia terra e dove acqua, che non capisce il resto del paesaggio. E resta fermo illuso che sia uguale. Ieri e domani. E la bellezza , quella, sa di morte, lo dice il titolo senza patemi, e segue i passi notte sull’asfalto, lungo i percorsi e gli spuntoni e i tuffi, e stordimenti come dio comanda, di troppe spiagge a picco e la paura, inesorabile, che il tempo passi.
Sono i ricordi, forse, a scrivere con cura i personaggi. Predestinati e belli fino al fondo. Che fanno finta di essere immortali, eppure annusano la sospensione, sapendo bene che non ci può stare. E suda il sesso e grave la discesa, fino alle mani sulle cosce protese.
E’ la costiera la protagonista.
La madre avida che non si sazia. Che mangia quel che resta della storia.
Costa d’Amalfi, amore e memoria.
Luigi Pingitore vive e lavora a Napoli. Ha pubblicato nel 2005 il romanzo In the mood (Cadmo). Suoi racconti sono presenti nelle antologie I superdotati (Ad est dell’equatore) e Qui si chiama fatica(L’ancora del mediterraneo). Ha pubblicato il libro di poesia Perché la visione non si racconta (Oédipus). Sue poesie sono presenti in antologie e web-magazine. È sceneggiatore e regista.