E’ prodotto da Giuliano Dottori, che ne condivide anche i brani, il debutto del cantautore lucchese David Ragghianti; una penna ad alta densità intima, una di quelle che non usano il roboante per farsi sentire ma quella delicata atmosfera a mezza luce, e Portland è il frutto, l’andata e ritorno della sua risacca poetica dentro un mondo raccolto fatto di storie, malinconie, anime riagganciate e paesaggi filiformi. Un cantautorato che stende le sue code tra un De Andrè (I prati che cercavo, Pause estive), il Gazzè disincantato (Amsterdam) e un Concato di ieri (Occhi asciutti).
Ascoltare l’esordio di questo cantautore è come fare un piccolo viaggio, un viaggio in groppa a un sogno che attraversa le trame di un pop ora evanescente come una bolla di sapone ora caldo come un abbraccio, un ascolto raccolto per vivere e scomporre minuti di solitudine tutta da respirare tra armonie che prestano servizio per un limpido tremore d’anima.
La leggera saudade che sostiene Dove conduci e i cassetti intimi aperti come a cercare pezzi di vetro e schegge di ricordi Raffiche di fuga sono i due diamantini del registrato, piccoli gioielli di un nuovo, ben accetto, cantore dell’impalpabile.
autore: Max Sannella