Delicatamente rock e intelaiato in una cornice pop questo full lenght targato Eleven Fingers. L’album si distribuisce uniformemente in uno scenario variegato che anima le dieci sospensioni di To Remind You. L’andamento regolare e modulato delle tracce offre l’alternanza tra la voce maschile di David Merighi e quella femminile di Anna Cavazza un connubio fra le distese docili della facciata più tenera di questo esordio ( “Again” ,“One Day” e “Behind our best”) e dei tratti più sostenuti e ruvidi di quella più granitica (“To Remind you”, “Everything is far away” e “Like a dog without bone”). Questi passaggi, caratterizzati dal contrasto delle sonorità e la decisa varietà cromatica, permettono al sound di questo disco di rimanere libero dalle antipatiche e claustrofobiche etichettature di gamma, vibrando sugli aspetti marcati e cavalcanti tipici delle realtà rock targate Usa intervallati a quelli melodici e radiofonici accostabili alle dimensioni del Brit pop.
In questo fondale dai mille colori prende forma un apparato testuale che fa centro sulle principali sfere emozionali, dall’intimità fino alla dolce scoperta di una rinascita, dalla necessità delle parole che sfociano in lunghi e desolanti silenzi alla sconcerto di un crollo inaspettato. Questa raccolta fa seguito al brillante Ep d’esordio intitolato We Lost Everything Just To Find Ourselves, pubblicato esattamente due anni fa, di cui la scaletta presentava alcune tracce che hanno trovato fissa dimora in To Remind You.
Un bel disco che vede la partecipazione ai fiati di Enrico Pasini, elemento “decorativo”e funzionale dell’infinito paesaggio Eleven Fingers uno squarcio propositivo e ricco di talento. Sicuramente da seguire.
Autore: Paolo Pavone