Il nuovo pop-folk italiano ha ancora molto da dire, ed i Misero Spettacolo ci riescono egregiamente. Già dalla bella copertina cartonata in verde e dal curato booklet con le foto di Nadia Salatin, si intuisce che non si tratta di dilettanti. Testi che non lasciano troppo posto a banalità e già detti, sono portati in musica da Giuseppe Minerva che, a tratti, ricorda i bei tempi di Cisco ai Modena City Ramblers, ma con flessioni più moderne e leggermente più giovani. Originalità, è la parola d’ordine di questo bell’album, che rappresenta per l’ascoltatore un viaggio, un lungo percorso in 15 tracce, fino alla Trilogia del mare, final act di questa piccola perla. Curatissimi gli arrangiamenti, l’incastro tra i vari strumenti è perfetto e completa ogni frequenza.
Davvero degno di nota la linea dei fiati a cura di Massimiliano di Lucchio (la chiusura del sesto brano, “Senescente”, è qualcosa che merita davvero un posizionamento privilegiato nella mente dell’ascoltatore), che riesce ad accompagnare dolcemente tutto il resto, senza mai prendere il sopravvento: emana buone sensazioni e non ruba mai troppo spazio, ma contemporaneamente non passa assolutamente in secondo piano.
Una menzione speciale è dovuta ai testi: quanto è difficile, dopo secoli e secoli di canzoni, riuscire a non ripetere qualcosa già detto in precedenza? I Misero Spettacolo ci riescono, riuscendo a far emergere il loro punto di vista, in maniera eruttiva e che, nascosto da una morigerata tranquillità, in realtà esprime rabbia e contrasto con lo stato reale dei fatti. Non è denuncia sociale, non è retorica: è constatazione ma è anche rigetto. E’ volontà di tenersi lontani. E questo rende “L’inconcepibile” un disco da ascoltare con molta attenzione, perdendosi nei sognanti giri di acustica e ritrovandosi subito dopo nei veri e propri macigni sotto forma di parole.
Interessante anche l’idea di offrire anche una vera e propria opera in tre atti, la Trilogia del mare, composta da “Il mare con tutti i pesci”, “La grande bonifica” e “L’arca di Noè”, da non sentire necessariamente di seguito. Una storia lunga tre brani, interscambiabili e ricchi di una “allegra malinconia” tipica di questo spettacolo che è tutto tranne che “disgustoso e misero”.
Autore: A. Alfredo Capuano