Nessun Riferimento, terzo disco solista di Andrea Ra – negli anni 90 componente degli Atto Terzo – è un disco rock italiano che riesce a mantenersi in equilibrio tra l’idea di fondo – lo psyconcept sul tema del naufragio, ma anche del senso di colpa e dei fantasmi interiori – ed un’immediatezza fatta di ritmo e anthem piuttosto memorabili.
Il disco alterna 11 canzoni vere e proprie con 12 brevissime schegge in cui Andrea Ra di volta in volta affronta i propri nodi interiori, o un alter ego che sembra essere in realtà la propria coscienza, lanciando temi e possibili soluzioni poi sviluppati nei brani, il tutto però senza che il lavoro ne esca appesantito, anzi: la cosa funziona benissimo e dà spessore al disco.
I brani, musicalmente, sono imperniati sui riff di basso – ‘C’è la Luna Piena (Stasera)’ – suonato dall’abile musicista romano, e se l’impostazione psicanalitica di Nessun Riferimento ricorda un po’ i Quintorigo di In Cattività, o il Lele Battista di Le Ombre, musicalmente il disco si muove tra l’estetica delle produzioni di rock italiano indipendente targate Mescal – il primo disco di Andrea Ra, nel 2002, uscì proprio per l’etichetta piemontese… – e un certo indie funk rock americano, di stampo Primus.
‘I Soldi del Pupazzo’ e ‘Lo Sapevi Benissimo’ sono due incendiari singoli rock, come anche ‘Non sarò il tuo Borromini’, che narra della rivalità tra gli artisti G.L.Bernini e F.Borromini nella Roma del 600, denunciando le scorrettezze del primo e le paranoie del secondo, e ‘Mi Avveleno di Te’, che l’autore così descrive nel comunicato stampa: “I punti di partenza per spiegare le tragedie nella società spesso partono da drammi interni. Qui una vita privata distrutta e inquinata da odio e rancore immobilizza il protagonista trasformando l’acqua in neve. L’unico elemento liquido presente è il veleno”; ma le cose più interessanti di Nessun Riferimento sono i brani funk rock, come l’omonima ‘Nessun Riferimento’, e ‘Mr.Vanni’ in cui emerge il basso di Ra in stile Les Claypool, ma anche la chitarra di Anselmi in stile Larry LaLonde; e ‘Mr. Vanni’ (la parafrasi di ‘Mr.Krinkle’?) in particolare riprende il periodo più metal dei Primus, ossia quello di Antipop.
‘Domani Partirò’ è l’uscita del disco, un rock italiano che nel testo lascia intravedere la possibilità di affrancarsi dai propri demoni interiori, nella domandaconclusiva, rivolta a sé stesso: “scusa, sei felice?”.
Autore: Fausto Turi