Dopo la lunga appagante tournèe con orchestra nei teatri italiani iniziata nell’Inverno scorso e proseguita fino all’inizio dell’Autunno, in cui il trio formato da Claudio Brasini (chitarra), Rachele Bastreghi (voce, pianoforte, percussioni) e Francesco Bianconi (voce, chitarra, percussioni) ha presentato il proprio ambizioso ultimo album intitolato Fantasma contenente 14 brani scritti appositamente proprio con orchestra, parte questo mese una coda di alcune date con il ben più snello quartetto d’archi i cui spartiti sono stati preparati da Enrico Gabrielli (Mariposa, Calibro 35), e stasera sul palco del teatro Acacia di Napoli assistiamo ad una messincena che come Bianconi precisa al microfono, ad un certo punto, risponde anche ad una precisa esigenza del gruppo, di recuperare una dimensione più nuda ed intimista mettendo da parte l’orchestra.
Sul buio palco che vede nel fondale la gigantografia della magnetica copertina del disco Fantasma, oltre ai tre Baustelle ed al quartetto Altriarchi ci sono Ettore Bianconi (tastiere), Alessandro Maiorino (basso) e Diego Palazzo (chitarra, pianoforte) per una dimensione sonora per la verità solo relativamente minimale: capace quando serve di esprimere anche un suono pienissimo inoltre piacevole e molto adatto, che corregge certi squilibri storici dei Baustelle dal vivo – ricordiamo bene il suono inconsistente e disordinato del tour La Malavita, e quello turgido e piatto del tour Amen – inoltre notiamo che Bianconi è molto cresciuto come cantante, valorizzando finalmente come su disco il contrasto tra la sua voce bassa e fatalista e quella della Bastreghi, estesa e romantica.
Guarda la galleria fotografica del concerto: https://www.freakoutmagazine.it/08-12-2013/fotogallery/17242/baustelle-teatro-acacia-na/
All’album Fantasma è dedicato l’inizio del concerto con l’esecuzione di ‘Il Futuro’, ‘Nessuno’, ‘Radioattività’ e ‘Cristina’ mentre a metà esibizione ci sarà anche il nuovo singolo ‘Monumentale’ con Rachele Bastreghi che abbandona il pianoforte e canta in piedi, davvero tra i momenti più intensi del concerto, brano per il quale di recente i Baustelle hanno realizzato il terzo videoclip del disco; rimane invece fuori da questo Minimal Fantasma Tour il brano ‘La Morte non Esiste Più’ perché radicalmente costruito sull’orchestra e dunque inadeguato a questa formazione, come il gruppo sta spiegando nelle interviste recenti.
Ben resi nella malinconia dei toni e nel buio intimismo della sala i due concetti portanti di Fantasma, in qualche modo entrambi sintetizzati in ‘Monumentale’: l’incitamento a valorizzare le cose importanti della propria vita e prima di tutto gli affetti, non lasciandosi distrarre dalla vaquità di internet e della televisione, e ad avere lo sguardo lucido sulla propria realtà, tutta, facendo i conti anche con il mistero della morte, senza far finta che non esista.
Altri momenti estremamente intensi sono la perfezione pop assoluta di ‘L’Aeroplano’ tratto da Amen (2008) ancora con Rachele alla voce, la conosciutissima ‘Un Romantico a Milano’ da La Malavita (2006), ‘La Moda del Lento’ dal disco omonimo del 2002 di cui il gruppo annuncia con gioia dal palco di essere riuscito faticosamente ad ottenere proprio in questi giorni la ristampa in CD ed LP cercando a lungo chi ne avesse il master ed i diritti per poi scoprire che per vie contrattuali discografiche a loro sconosciute di fatto appartenevano ora alla Sony, con cui sono da qualche anno sotto contratto, mentre davvero curiose – non tanto riuscite, a dirla tutta – sono le versioni rallentate con gli archi dei loro tormentoni teenager ‘Charlie fa Surf’ e ‘La Guerra è Finita’.
Bianconi ad un certo punto accenna, per scherzare ed omaggiare Napoli, il tradizionale ‘Canzone Appassiunata’ che anni fa duettò su un disco di Gennaro Cosmo Parlato, per poi eseguire una meravigliosa versione di ‘Stranizza d’Amuri’ di Franco Battiato, che s’aggiunge alle cover di ‘Signora Ricca di una certa Età’, dal testo tradotto in italiano di un brano degli inglesi Divine Comedy, molto in linea con certa loro produzione esistenzialista e nouvelle vogue del loro passato, ed ‘Il Mio Autunno’ di Lee Hazlewood.
Non c’è il tutto esaurito stasera, del resto l’Acacia è un teatro grande ed il prezzo del biglietto, per quanto adeguato allo show, decisamente alto per il pubblico abituale del gruppo di Montepulciano fatto principalmente di giovanissimi; dal proprio repertorio più antico i Baustelle eseguono anche ‘La Canzone del Riformatorio’ e ‘Reclame’ da La Moda del Lento (2003), ‘Gomma’ da Sussidiario Illustrato della Giovinezza (2000), ‘Il Corvo Joe’, ‘Perché una Ragazza d’Oggi può Uccidersi?’, ‘Cuore di Tenebra’ e ‘Sergio’ da La Malavita (2006), tutte rese benissimo nell’elegante veste da sera che il gruppo indossa, che valorizza il loro stile.
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autore: Fausto Turi