I Mùm già li conosciamo, ennesima scoperta dell’etichetta berlinese Morr Music, che sforna elementi sempre ben accetti nelle nostre terre. Infatti il Circolo degli artisti, nonostante le difficoltà della pioggia, perfetto background per un gruppo così nordico, è stracolmo. Un pubblico variegato e indisciplinato accoglie la data romana del tour “Sing Along To Song You Don’t Know”. Ed è il tasto dolente della serata, che induce noialtri appassionati a ripeterci come un mantra “If I Were a fish” (canzone d’amore per un pesce e una conchiglia), per sfuggire al movimento ondulatorio indotto (ed evitare il pestaggio!). La loro musica è sempre ben controbilanciata. Giocano con sinth e violini, diamoniche e corde vocali, e sembra quasi veder saltar fuori dagli strumenti gabbiani, anatre, rane, come in un “dialogo tra la natura e gli islandesi”. Ci coccolano con sonorità romantiche e dolci, e ci fanno ballare di riflesso quando Kristín Anna Valtýsdóttir tira fuori la sua grinta e si lancia in balletti divertenti (purtroppo senza la spalla della sua gemellina, che molti rimpiangono ancora). L’ideale sarebbe stato non rivederli tornare sul palco per il bis, tanto per voler attribuire a loro il primato di una rivoluzione tecnica che a mio avviso andrebbe operata. In definitiva “musica da camera”, proprio quella che terresti sempre accesa nella tua stanzetta!
Autore: Serena Ferraiolo
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