Dopo gli ottimi riscontri ottenuti con i suoi primi due album, Sophie Allison continua a stupire con il nuovo album “Sometimes, Forever” pubblicato come di consueto con lo pseudonimo di Soccer Mommy.
La prima sorpresa è rappresentata dal cambio in cabina di regia dove Daniel Lopatin prende il posto del noto indie-producer Gabe Wax, presente comunque nell’album in veste di musicista, che in passato ha prodotto diversi album interessanti firmati da War on Drugs, Deerhunter, Fleet Foxes. Una scelta che prima ancora di ascoltare le tracce del disco, potrebbero far pensare ad un drastico cambio di rotta visto la sua recente claustrofobica colonna sonora per “Uncut Gems”, il lavoro di produzione su Dawn FM dei Weeknd, ma soprattutto i suoi lavori di elettronica pubblicati come Oneohtrix Point Never.
Alla prova dei fatti la scelta appare abbastanza azzeccata visto come le canzoni scritte dalla Allison abbaino subito un trattamento perfettamente in linea con la cifra stilistica dell’autrice che sono sempre calate in un mood anni ’90 con le atmosfere tipiche del rock alternativo di quegli anni, che vengono rivestite di una giusta dose di modernità che serve ad allontanare un pericoloso effetto nostalgia.
C’è un mix quasi perfetto di riferimenti e originalità, sia nel songwriting che nella produzione, con Lopatin che lavora di cesello per non apparire mai invadente sul sogwriting, anche se la sua mano è perfettamente riconoscibile in brani come “Unholy Alliance” con le sue percussioni frastagliate oppure con linee di synth in loop di “With U“. L’estetica di Soccer Mommy emerge in modi eccellenti come nei brani “Bones” e “Shotgun” che rappresentano due delle canzoni pop più orecchiabili che abbia mai scritto. In particolare, quest’ultima rappresenta il pezzo trainante del disco, con le line di basso e batteria martellante che sarebbero potute diventare una nuova “Seven Nation Army” se non arrivasse all’improvviso il ritornello che trasporta il brano nei territori del pop più accattivante.
L’equilibrio perfetto lo troviamo nel brano “newdemo” dove la voce sussurrata viene innestata su atmosfere ricche di archi sintetici che quasi la sovrastano. Il “crossover” che Soccer Mommy e Lopatin mettono in piedi si evidenzia soprattutto in brani come “Darkness Forever” che sembra un mix tra le atmosfere delicate dei Portishead e le chitarre stratificate dei My Bloody Valentine, con lo shoegaze che emerge prepotentemente anche nel gioiellino “Dont Ask Me”.
Anche i testi risultano sempre interessanti che, come nei precedenti lavori, la Allison usa incanalare i suoi sentimenti complicati e contraddittori in canzoni pop perfettamente realizzate come ad esempio “Feel It All The Time” in cui canta “E ho un cuore che batte troppo velocemente/E un tremore alle mani e un dolore alla schiena”. Poi come sempre in questa generazione di nuove leve del cantautorato femminile di questi anni ’20 gli amori sono perduti in maniera dolorosa “With U”, le relazioni tossiche (“Shotgun”), ma anche il difficile rapporto con la celebrità raggiunta che rischia di fagocitarti (“Unholy Alliance”) e la depressione che sembra trovare sbocco nell’istinto suicida della delicata “Still” che chiude in maniera perfetta un disco che sicuramente resterà a contrassegnare in maniera positiva questo anno.
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autore: Eliseno Sposato