Il Vocifero è un progetto che fa capo a Walter Somà, co-autore dei due lavori solisti del redivivo Stefano “Edda” Rampoldi. Per Il vocifero Somà ha ottenuto la collaborazione, oltre che dello stesso Edda, anche del chitarrista de Il Teatro degli Orrori, Gionata Mirai, del poeta e vagabondo torinese Aldo Romano e del batterista Fabio Capalbo.
“Amorte” è un lavoro di cantautorato sui generis. D’altronde già in “Odio i vivi” di Edda, Somà aveva dato il suo apporto ad una forma di scrittura della canzone d’autore innovativa per il panorama italiano. Con “Amorte” continua su quella scia, nella quale convivono molti elementi diversi e contraddittori tra loro.
Se i testi, spesso un flussi di coscienza vomitati o sputati, hanno tratti esistenziali con temi cari tanto a Piero Ciampi, quanto a Capovilla o allo stesso Edda, la musica si fa spesso greve, libertaria e improvvisata. Non c’è una logica o un filo conduttore nella composizione musicale, perché nei dodici brani emerge più che altro l’esigenza di Somà di liberarsi di alcuni fantasmi interiori, utilizzando la musica come catarsi e come proiezioni dei suoi mali interiori, degli sbalzi d’umore, che emergono tra gli eccessi di “Alito” e l’intensità di “Sbagliati”, passando per il rock tirato di “Nastro solare” e le improvvisate jazz de “Il gusto della morte”. Sicuramente “Amorte” si candida a divenire uno dei migliori dischi italiani del 2013.
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autore: Vittorio Lannutti