Hard-blues classico, per non dire classicissimo, ma fatto davvero come si deve, con tutte le cose al posto giusto: riff assassini di chitarra, un basso che sa farsi sentire, una batteria che galoppa decisa, una voce bella sanguigna e l’armonica a bocca a dettare il ritmo di un’indiavolata “Altar of love”.
I bergamaschi Snakehouse infilano otto pezzi in una mezz’ora tutta sudore, mozziconi di sigaretta e pinte di birra; trenta minuti che mi hanno catapultato più volte dalla sedia del mio pc là in mezzo alla stanza, ad improvvisare pose da improbabile rockstar con tanto di assoli simulati di chitarra (da quant’è che non mi succedeva?).
Ascolto suggerito nel cd-player della vostra auto, se vi piace viaggiare rockeggiando a tutto volume!
Autore: Guido Gambacorta