Rispetto al precedente lavoro discografico, l’esordio intitolato Il Profumo dei Fiori Secchi, il cantautore Davide Matrisciano riesce a trovare nel nuovo Mummie Incoscienti una messa a fuoco maggiore frutto magari di più convinzione nei propri mezzi, superando qualche incertezza nel cantato e facendo emergere nelle 11 tracce qui presenti una musicalità avvolgente, vivace, sognante, messa al servizio di una poetica onirica che in ogni caso già nel primo album ci aveva impressionato positivamente.
Le 11 tracce di Mummie Incoscienti mostrano un andamento ritmico complessivo piuttosto omogeneo ed un po’ ripetitivo aldilà delle specifiche trovate sonore, timbriche e di arrangiamento spesso invece piuttosto originali, e tuttavia rimanendo sempre sul filo del pop psichedelico dal taglio cantautorale vanno a rappresentare nel panorama della musica italiana una certa novità, mentre i testi di Matrisciano, nostalgici e surreali, per quanto non facili da seguire, tratteggiano dimensioni alternative un po’ da David Lynch, sempre metafore di stati d’animo, ad esempio in ‘Una Stanza Abituale’.
‘I Poeti se ne Vanno‘ denuncia la sparizione della figura del vero artista che si assume la responsabilità d’essere tale nell’epoca moderna, mentre in diverse altre canzoni emergono anche temi funerei, solitamente in contrasto con un andamento ritmico e tonale tenue e melodico (‘Processo all’uomo invisibile‘). E poi di tanto in tanto una probabilmente involontaria eco del Lucio Battisti ermetico di fine anni 80, come in ‘Il Brindisi Precoce‘, e più spesso di Franco Battiato.
Tra i musicisti che hanno suonato sull’album meritano una citazione Claudio Romano (batteria), Andrea Palazzo (chitarre), Michele Signore (violino, mandoloncello), Marco Pescosolido (violoncello) e Mario Formisano (Almamegretta, basso).
Il disco, corredato dalle belle illustrazioni dell’artista Ciccio Capasso, non soltanto ci mostra un artista in netta crescita, ma ci consegna un disco di cantautorato italiano naif, originale e significativo.
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autore: Fausto Turi