“Prendi l’Onda dj, prendi l’onda…” ; per chi segue la radio non deve essere difficilissimo riconoscere questo ritornello tramutatosi improvvisamente in jingle. Sì perché quelli di radio DJ hanno subito colto l’occasione e se ne sono appropriati. Se poi ci mettiamo che il pezzo suona molto orecchiabile ed è suonato con McNavigator, già collaboratore degli Asian Dub Foundation e soprattutto col Lorenzo “Jovanotti” Cherubini nazionale, allora questo singolo ci invaderà.
I proprietari originali di questo brano, però, sono un gruppo emiliano arrivato al terzo album, i Fiamma Fumana che con questo “Onda” (Mescal) cerca di uscire dal circuito underground nel quale hanno anche una certa fama per approdare a lidi più ampi. Contando che il loro folk elettronico di questi tempi non disdegna un certo seguito, chissà che non ci riescano; il primo passo, come detto, è fatto. Ma quest’album è sì novità, nella formazione, ma anche nei suoni. Nel passaggio dal secondo al terzo abbiamo assistito all’allontanamento di Silvia “Fiamma” Lombardi per far posto a Lisa Kent, nuovo acquisto alla voce, che si va ad affiancare a Alberto Cottica (fondatore dei Modena City Ramblers), alla piva di Lady Jessica Lombardi e al dj Medhin Paolos senza contare i credits di Gianni Marroccolo che completa le guest star di “Prendi l’onda”, singolo di cui sopra e Stefano “Cisco” Bellotti che presta la voce in “Strade d’Appennino”, il tutto prodotto da Peter Walsh, una sicurezza anche per sfondare il perimetro italiano (e in effetti in parte degli States hanno il loro seguito). Quello che suonano è chiaro anche solo nel leggere le collaborazioni. È folk ma è anche elettro, e a volte pop, e suona molto energico, a dirla tutta non devono essere affatto male dal vivo. Qualcuno da qualche altra parte l’ha definito qualcosa tipo un album bello che però non ti prende (non era proprio così, ma il concetto è quello) e purtroppo è vero. Lo ascolti e alla fine qualcosa rimane sospeso. Non bastano le cornamuse e le fisarmoniche su base elettrica a dare tutta la soddisfazione possibile. Questo senza levare la piena godibilità di “Onda”. Vedi “Prendi l’onda” o “Immagina” e anche quando i ritmi sono quelli reprises della tradizione emiliana come “Angiolina” l’album suona bene, ma, purtroppo, non tiene botta per tutti i 48 minuti. Ma quest’album punta in alto e chissà che con un paio di singoli azzeccati non prenda il volo (perché no, anche con l’aiuto delle radio).
Autore: Francesco Raiola