Da diversi anni Dario Calfapietra propone sul suo canale YouTube “RadioDario Berlin-Rome” interessanti contenuti legati al mondo della musica. Un’operazione volta a tramandare alle nuove generazioni la memoria di un mondo sparito o in via di estinzione che per molti di noi “boomer” è stato una parte decisiva delle nostre vite. Uno di questi, il documentario sullo storico negozio di dischi romano Disfunzioni Musicali, ha fatto il grande salto passando dalla Rete al Dvd in una versione arricchita e ampliata, dal titolo “Disfunzioni Musicali. 1981 – 2007: una storia di musica, cuore e passioni”.
Dario ha rintracciato alcuni degli storici commessi del negozio – Sante Calvaresi, Marco Clementi, Sandro “Polpo” Mannelli, Fabrizio Spera – oltre al noto giornalista musicale Federico Guglielmi e al DJ radiofonico Prince Faster e assieme a loro ha costruito una sorta di navicella spazio-temporale per ricreare un mondo perduto ma bellissimo: quello delle scene musicali a cavallo tra anni Ottanta e primi Duemila. Perché Disfunzioni Musicali non è stato solo un semplice negozio di dischi, e dunque un’attività commerciale come tante altre, ma un punto di incontro fondamentale per tutti coloro che hanno vissuto la musica underground/alternativa come una sorta di religione.
Qui apro e chiudo una piccola parentesi personale. Prima ancora di vivere a Roma e di frequentare Disfunzioni regolarmente, negli anni Novanta partivo in treno da Reggio Calabria per andare a comprare i dischi nello storico negozio di Via degli Etruschi. Ma Disfunzioni era anche il meeting point dove davo appuntamento agli amici o ai musicisti che magari poi avrei intervistato, era il luogo in cui mi arricchivo di informazioni e input che avrei elaborato con calma una volta rientrato alla base. Era anche uno dei punti di distribuzione della mia fanzine “Let It Bleed” e della versione cartacea di Freak Out. Come per me, per tanti altri Disfunzioni Musicali ha rappresentato molto più di un semplice negozio. È lo stesso regista Dario Calfapietra a testimoniarlo: “Ho sentito doveroso fare un omaggio a un posto che per me è stato importantissimo. Da ragazzino andavo da Disfunzioni non solo per acquistare i dischi, ma anche per portare il demo del mio gruppo o le locandine dei concerti che avremmo tenuto, per fare conoscenza con altri musicisti, per scoprire quali gruppi avrebbero suonato in città”. Storie individuali che diventano un racconto collettivo.
È quello che emerge dai ricordi dei commessi che, nei 48 minuti del documentario, non solo raccontano divertenti aneddoti (tipo quello del leggendario montacarichi con cui arrivavano i dischi dal magazzino seminterrato al bancone e viceversa), ma rievocano passaggi salienti della storia del record store capitolino: le passioni/ossessioni di ognuno di loro che li portavano a rintracciare e ordinare dischi rari di gruppi sconosciuti ai più, l’istituzione del mail-order con cui spedivano i dischi ai clienti sparsi in tutta Italia, i numerosi showcase, interviste o firmacopie tenuti all’interno del negozio (Ramones, Alice Cooper, Bruce Dickinson degli Iron Maiden, Living Colour, Henry Rollins, Sonic Youth, C.S.I. con via degli Etruschi invasa dai fan), la creazione delle etichette Mantra e Viva, il ruolo fondamentale svolto dalla bacheca posta in fondo al negozio grazie alla quale si sono incontrati e conosciuti centinaia di musicisti che poi hanno dato vita a moltissimi gruppi, romani e non.
“Da Disfunzioni giravano i dischi, ma anche le idee. Era uno scambio continuo”, dice a un certo punto Sandro “Polpo” Mannelli. “Era un posto in cui convivevano tutte le scene: c’erano punk, metallari, goth, mod, di tutto”, gli fa eco Sante Calvaresi. Sin da subito Disfunzioni diventò un riferimento per una comunità di persone che da loro non solo si rifornivano di dischi difficilmente recuperabili altrove, ma venivano anche in contatto con altri ragazzi con cui condividevano identiche passioni. La chiusura giunse nei primi mesi del 2007, quando il mercato discografico era già da anni in grande crisi a causa dell’avvento di Internet e del file sharing. “Iniziammo a prendere pian piano consapevolezza di quello che stava accadendo”, racconta Fabrizio Spera. “Fu un periodo cupo, travagliato e anche se sapevamo quale sarebbe stata la fine, quando Disfunzioni chiuse fu uno shock”. Ma il segno lasciato dallo storico negozio capitolino sulla vita di migliaia di appassionati è talmente profondo che ancora oggi, quindici anni dopo la sua chiusura, sono in tantissimi a ricordarlo e a emozionarsi quando pensano alle ore trascorse da soli o con i propri amici dentro quei locali. Il documentario di Dario Calfapietra è dedicato a loro, a chi almeno una volta nella vita ha varcato la soglia di Via degli Etruschi 4 a Roma.
Il DVD “Disfunzioni Musicali. 1981 – 2007: una storia di musica, cuore e passioni” si può acquistare su tutte le principali piattaforme di e-commerce o direttamente dall’autore e regista Dario Calfapietra.
autore: Roberto Calabrò