Sono soltanto due i giorni a disposizione del pubblico italiano per vedere “Italy in a Day“, l’esperimento di cinema collettivo coordinato dal premio Oscar Gabriele Salvatores.
Il frutto della “call for clip” del regista milanese, che insieme a Raicinema e Indiana Production ha invitato gli italiani a filmare, con qualsiasi mezzo e supporto, durante la giornata del 26 ottobre 2013, le cose che più ritenevano importanti e/o le scene della propria vita quotidiana, approderà nelle sale nella data (unica) del 23 settembre e sarà in onda sabato 27 settembre su Rai 3.
Presentato fuori concorso alla 71esima Mostra del Cinema di Venezia, Italy in a Day è la versione italiana di Life in a Day di Ridley Scott, riuscitissimo esperimento di documentario globale realizzato dal cineasta americano nel 2010 con il repertorio filmico inviato da utenti provenienti da oltre 192 paesi nel mondo e girato nella sola giornata del 24 luglio.
Prodotto da Indiana Production e Rai Cinema in associazione con Scott Free, il film racconta l’Italia vista dagli italiani durante la giornata del 26 ottobre 2013.
La risposta degli italiani alla “chiamata al filmato” del cineasta nato a Napoli è stata a dir poco esagerata: 44.197 i video presentati, per un totale di 2200 ore di girato condensati nei 75 minuti selezionati per il documentario. Un lungo respiro in cui sono raccolte confessioni, sogni, paure di un’intera nazione. Una collezione di messaggi in bottiglia, come li ha definiti il regista durante un’intervista a Rai Movie, che racconta di un paese in forte difficoltà ma con un grande desiderio di futuro. Salvatores ha rivelato di aver sentito un forte senso di responsabilità di fronte alla mole di sogni, immagini, vissuti che gli erano stati affidati e della necessità, attraverso il montaggio, di dare una voce e un’armonia al coro di vite che lo hanno raggiunto.
«Abbiamo trovato più ottimismo che rabbia, segno di dignità e tenerezza, di voglia di avere un futuro», racconta il regista che con il supporto di 40 selezionatori, coordinati dai montatori Massimo Fiocchi e Chiara Griziotti, ha curato l’editing e messo insieme, in un unico racconto, l’immenso quantitativo di materiale a disposizione.
«Quello che ci è arrivato è una specie di psicoanalisi collettiva, in molti si rivolgevano a noi, a me in particolare» ha affermato Salvatores. Molte le situazioni di disagio pervenute allo staff del progetto: « Ci sono tanti poveri, tante le situazioni di difficoltà. Ma nessun ricco. Mi chiedo perché nessun professionista affermato abbia voluto mandare un proprio video».
Un’ opera , Italy in a day, non solo dal grande valore sperimentale (anche se il precedente di Ridley Scott ne ha smussato il valore rivoluzionario) ma dal forte impatto politico: «Se fossi un politico – ha affermato il regista – sarei più colpito da queste discussioni che da tanti discorsi e discussioni. La protesta sociale è sotto gli occhi di tutti, si manifesta in tante forme. Nasce dalla voglia di difendere qualche sogno qualche desiderio. E questo mi rende ottimista».
Per ulteriori informazioni: http://www.italyinaday.rai.it/
autore: Michela Aprea